Un vuoto in più al Vomero
Passare da Via Cimarosa all’incrocio con via Kerbaker ha significato per generazioni di vomeresi, incrociare il volto della Signora Renata Acunzo,prima ancora di lasciarsi tentare dalle semplici prelibatezze della sua storica friggitoria. Già da qualche anno però lei aveva cominciato a rallentare la sua presenza dietro la cassa del negozio perché ormai la vecchia e il logorio di una vita intera dedicata al lavoro, avevano cominciato a minare la sua forza fisica. L’attività commerciale vede la luce nel 1938 con il marito della signora Renata, Raffaele Acunzo e inizia subito la sua attività all’insegna della più pura e semplice tradizione gastronomica napoletana.Passati gli anni difficili della guerra , col 1947 la signora Renata inizia a fare della sua vita un vero miracolo di impegno e sacrificio affiancando il marito nell’attività commerciale e crescendo ben 6 figli senza mai mancare al suo quotidiano e silenzioso lavoro, mettendo se stessa sempre al servizio della famiglia e dell’impegno.
Con volontà e massimo sacrificio l’attività commerciale cresce e nel 1964 apre anche la Pizzeria Acunzo poco distante dalla friggitoria, e il lavoro si moltiplica e con esso tutte le ansie e le preoccupazioni di chi ha fatto dell’onestà e della correttezza uno stile di vita. Ma si sa la vita non dà mai nulla senza controbilanciare quello che ti dà…nel 1968 muore Raffaele;il marito e compagno di lavoro e per la Signora Renata inizia un periodo durissimo di sacrificio di se stessa ai limiti di ogni possibilità; ai figli giovanissimi lei insegna col suo esempio la strada da seguire e quale stile di vita da seguire se si vogliono raggiungere degli obiettivi nella propria esistenza.
Tenere salda la famiglia privata del padre, avviare con gradualità i figli al lavoro inserendoli nei due negozi, superare tutti gli ostacoli che le attività commerciali potevano presentare, questo è stato il grande gioco d’equilibrio e di magia a cui lei si è sottoposta senza mai chiedere nulla per sé ma solo paga di vedere i figli attualizzarsi nel lavoro e nella famiglia.
Voglio ricordare così la signora Renata, quando tante volte mi fermavo da lei nella friggitoria e scambiavamo due chiacchere , quando non c’era molta folla, e lei mi donava qualche briciola della sua saggezza esistenziale parlando delle famiglie di oggi, delle donne di oggi, dei genitori di oggi a cui lei, con il suo silenzioso esempio,avrebbe potuto insegnare a vivere meglio di un intero corso universitario.
Passando da via Cimarosa,noi la vedremo sempre salutare,dietro la cassa della sua friggitoria, col suo viso serio ma pronto al sorriso di chi ha vissuto con forza la sua vita ma col cuore pieno d’amore.
PAOLA MANCINI
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.