Intervista al Presidente del Tribunale, Ettore Ferrara

Vomero: più attenzione alla sicurezza
Possibili rimedi? Videosorveglianza e più pattuglie in strada
Il Vomero è un quartiere servito, efficiente, vivo ma, forse erroneamente, si tende a credere che possa essere anche sicuro e al riparo da dinamiche criminali. Approfondendo, osservando e studiando gli aspetti sociali e imprenditoriali si può comprendere che molte forme di delinquenza sono
ugualmente presenti, magari con sembianze differenti, e colpiscono in maniera silente e pericolosa.
Ne parliamo con il presidente del Tribunale di Napoli, Ettore Ferrara che, dopo aver lavorato lontano dalla città, è tornato nel 2014 ed ha ricevuto il prestigioso, quanto impegnativo, incarico di presiedere il tribunale. “Oggi il quartiere ha sviluppato una sua autonomia, gli abitanti non hanno la necessità di spostarsi se non per motivi lavorativi. Si può vivere in maniera piuttosto tranquilla e comoda, ma alcuni aspetti mettono a rischio questa tranquillità. Ci sono, infatti, fenomeni criminali che spesso sono stati sottovalutati.”
A cosa fa riferimento in particolare?
“Purtroppo sono numerose le tipologie delinquenziali. Innanzitutto c’è un problema di sicurezza in senso stretto. Rapine e scippi sono, infatti, più numerosi di quanto si percepisca. I recenti episodi di cronaca fanno emergere una esigenza del quartiere: l’aumento delle forze dell’ordine sul territorio.”
In che modo dovrebbe essere organizzato?
“Ben consapevoli delle difficoltà di organico, si potrebbe pensare all’incremento delle pattuglie in auto. E‘ inutile, inoltre, che restino ferme in un angolo. Sarebbe più produttivo se girassero di più, magari coadiuvate da moto, più agili negli interventi in caso di emergenze. Si tratterebbe di un provvedimento da adottare magari solo in periodi in cui c’è maggiore necessità, come nei fine settimana.”
Spesso proprio nei week end si segnala un aumento degli eventi criminali.
“E’ vero anche perché nei luoghi affollati è più facile si verifichino episodi di delinquenza. Alcuni addebitano questo fenomeno all’arrivo, al Vomero, di giovani provenienti da quartieri più disagiati, anche grazie ai nuovi mezzi di trasporto pubblico. Al tempo stesso, in un’analisi sociologica del tessuto urbano, l’apertura di queste realtà privilegiate agli abitanti di zone più disagiate è un fenomeno positivo che può favorire un riequilibrio complessivo. Il problema non si risolve quindi chiudendo il quartiere, ma vigilando meglio. Sono le istituzioni che devono proteggere un luogo con una buona vivibilità e far si questa vivibilità possa svilupparsi anche altrove.”
La videosorveglianza potrebbe aiutare?
“Aiuterebbe molto se fosse operativa. Su questo aspetto sono necessari investimenti. Troppe telecamere sono non funzionanti e altre sono poco controllate. Si dovrebbe incentivare l’idea di utilizzare le videocamere private, sia come deterrente sia come ausilio per le indagini.”
Un altro fenomeno che mette in ginocchio l’economia del quartiere è il racket
“Si tratta di un problema enorme, anch’esso sottovalutato, per il quale è difficile azzardare soluzioni. Ma è necessario analizzarlo sotto tre aspetti fondamentali:
1) Il primo riguarda la gestione del credito da parte delle banche, il racket, infatti, ha spesso tra le sue principali fonti le condizioni di disagio economico del commerciante;
2) Le vittime del racket devono agire con fermezza e determinazione nel denunciare il fenomeno, se la vittima non collabora è impossibile combatterlo; 3) Le forze di polizia e l’autorità giudiziaria devono garantire quel senso di sicurezza alla vittima per indurlo a collaborare con la massima tranquillità.”
Mal costume del quartiere è anche l’abusivismo nel mondo della ricettività turistica
“Si tratta della conseguenza di un fenomeno positivo. Si iniziano, infatti, a vedere un po’ più di turisti nel quartiere. Mi è capitato che alcuni stranieri mi chiedessero indicazioni per arrivare al punto più alto e panoramico del Vomero (San Martino).
Vuol dire che sono consapevoli di cosa visitare e che c’è un circuito internazionale che veicola informazioni positive sulla città.
A questo purtroppo si contrappone un’accoglienza fuorilegge che diventa ancora più pericolosa quando mina la sicurezza del cliente. Bisognerebbe intensificare i controlli, magari iniziando a verificare come alcune strutture si commercializzano online. Un’apertura selvaggia e sconsiderata prima avvicina il turista, magari con prezzi favorevoli, ma poi lo allontana per i disservizi.”
A questo boom contribuiscono anche i servizi pubblici?
“In 10 minuti si arriva ovunque e con costi irrisori. Il Vomero è notoriamente un quartiere molto servito e la possibilità di raggiungere la stazione ferroviaria con la metro o accedere rapidamente alla tangenziale, è impagabile. Sotto questo profilo siamo dei privilegiati, ma questo non deve essere un motivo di soddisfazione fine a se stesso. Deve essere uno stimolo per i cittadini, per chi coinvolge tante persone con le proprie attività, come la chiesa e le associazioni, e per le istituzioni a preservare una condizione positiva. Oggi il centro del Vomero è molto più vivibile e godibile rispetto al passato, facciamo in modo che possa migliorare ancora.”.
Giuseppe Porcelli
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.