Volare sul Vomero, rumori e progresso tecnologico
Occhi puntati sull’Aeroporto Internazionale di Capodichino
Vi sarà capitato di essere sorpresi da un forte suono e, alzando lo sguardo, di notare un aereo tanto vicino da sembrare quasi sfiorare gli edifici: fenomeno che al Vomero sussiste ormai da tempo.
Negli ultimi anni, infatti, il traffico dell’aeroporto di Capodichino è aumentato notevolmente, in particolare nel 2017 con un sorprendente incremento del 24% rispetto agli anni precedenti. Nel 2018 il numero di passeggeri in transito ha raggiunto quasi i 10 milioni e i movimenti registrati sono stati superiori ai 79.000. Le conseguenze non sono tardate ad arrivare: i cittadini hanno lamentato il rumore provocato dagli aeroplani che sorvolano i quartieri. Come fronteggiare, quindi, una circolazione aerea così intensa?
I velivoli attuali si stanno trasformando in mezzi sempre più moderni e sofisticati. Se, infatti, prima degli anni Sessanta gli studi ingegneristici erano volti per lo più al funzionamento dell’aereo, cioè l’obiettivo era principalmente quello di far volare senza rischi, oggi si cerca di raffinare i risultati ottenuti.
Così la ricerca costante di ridurre non solo l’inquinamento atmosferico ma anche quello acustico, mantenendo gli standard di sicurezza raggiunti, ha portato a enormi progressi. Basti pensare che in quarant’anni la media del rumore aereo si è ridotta di 30 decibel, contro i 15 decibel delle automobili e i 10 dei treni. La legge quadro sull’inquinamento acustico n° 447 del 26.10.95 (e successivi decreti) stabilisce principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico.
Il controllo dei parametri di volo è, invece, affidata all’ENAC, autorità nel settore di aviazione civile che si occupa, tra l’altro, di ridurre gli impatti ambientali prodotti dalle attività aeronautiche attraverso le procedure antirumore. L’attenzione si è soffermata su alcuni scali come quello di Capodichino, ma anche Fiumicino e tutti quelli prossimi alle grandi città, dove inevitabilmente la problematica del rumore influisce maggiormente sulle condizioni dei cittadini.
Di conseguenza questi aeroporti hanno adottato ulteriori provvedimenti rispetto alla norma nazionale come il divieto di sorvolo per alcuni aeroplani e specifiche limitazioni di traffico diurne e notturne. Per Capodichino, in particolare, la rotta dei velivoli è stata progettata in modo tale che solo il 25% dei decolli ed atterraggi interessi il lato Napoli della pista, il restante quello di Casoria. I decolli in direzione Napoli virano a sinistra, verso il porto ed il mare, evitando così il quartiere Vomero. In generale analizzando le procedure di decollo ogni velivolo si innalza con una certa traiettoria. Maggiore sarà la pendenza di tale traiettoria, maggiore sarà la “spinta” necessaria che il motore dovrà fornire ed inevitabilmente il rumore prodotto.
Quando, invece, l’aereo viaggia in posizione per lo più orizzontale, il volo risulta nettamente più silenzioso. È per tale motivo che durante il decollo, il velivolo compie un percorso “a scala”, intervallando tratti di maggiore pendenza possibile, e tratti in cui volerà parallelamente al suolo in prossimità di centri abitati.
Ecco perché si avvistano aerei molto vicini: il loro decollo non è ancora terminato, ma il pilota sta attendendo di superare una zona urbana per poter riprendere la salita. Aumentando la pendenza il velivolo prende quota più rapidamente, il disturbo acustico prodotto sarà maggiore, ma influirà su un tratto territoriale più ristretto.
Gli studi sulle procedure di volo per la riduzione del rumore sono appunto volti a bilanciare questo effetto, in modo tale che l’aereo sorvoli il meno possibile il centro abitato e con scarso impatto acustico.
Si riporta a quella che si definisce “impronta al suolo”, cioè una mappa che identifica con colori differenti il livello di rumore al suolo ammesso dai regolamenti aeronautici nelle vicinanze dell’aeroporto di Capodichino.
Oltretutto nel 2006 Capodichino è stato tra i primi aeroporti italiani ad essere fornito di un sistema di monitoraggio del rumore aeroportuale. Questo è in grado di registrare i dati di ogni movimento per verificare che le norme di antirumore vengano rispettate.
Le tecnologie aeronautiche sono in continua evoluzione alla ricerca del miglior equilibrio tra benessere dei cittadini e il traffico aereo, indispensabile per lo sviluppo del territorio.
Laura d’Avossa
Si ringrazia il Prof. Ing. Francesco Saverio Marulo, Università Federico II, Napoli
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