Violenza omofoba in Floridiana
L’associazione “Non una di meno”: aggredito un ragazzo di 16 anni
Calci, pugni e offese omofobe ad un ragazzo di sedici anni all’interno del parco della Villa Floridiana. È accaduto in una normale serata del 25 giugno scorso, come denunciato dall’associazione “Non una di meno”. La “colpa” del ragazzo? Avere indossato una camicia a fiori.
La vittima ha raccontato gli attimi di terrore vissuti: “Stavo passeggiando con mio cugino quando un ragazzo senza nessun apparente motivo ha iniziato ad insultarmi – dichiara – sono andato avanti senza rispondere continuando a camminare. L’uomo mi ha però colpito, buttato a terra e preso a calci”. Il racconto del ragazzo, riportato da un comunicato dell’associazione, prosegue: “Tutto è accaduto davanti a numerose persone che, però, non sono intervenute. A quel punto, l’aggressore mi ha intimato di andarmene e così ho fatto, sperando che mio cugino fosse lontano, che si fosse salvato almeno lui.”.
La sera dell’aggressione, prosegue il comunicato dell’associazione, il ragazzo si è recato in ospedale dove è stato assistito immediatamente, mentre, il giorno seguente, ha denunciato l’aggressione alle forze dell’ordine. “Lo spazio pubblico – dichiarano da “Non una di meno” – non è un posto sicuro per corpi che sfidano l’eteronorma.”.
Immediato l’intervento sull’accaduto del presidente dell’Arcigay Napoli, Antonello Sannino. “Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza al ragazzo vittima di violenza e odio – dichiara – e ringraziamo ‘Non una di meno’ per la denuncia pubblica.
I fatti raccontati ci spingono ancora una volta a chiedere l’immediata discussione della legge regionale contro l’omofobia, ferma imperdonabilmente da troppo tempo. Per far fronte comune contro l’intolleranza e l’odio è stato importante il Pride di sabato 30 giugno tenuto a Pompei.”. Sannino conclude: “Solo l’alleanza tra le forze democratiche, civili e libere può creare un argine vero alla deriva violenta, razzista, misogina nel nostro Paese. Occorre da subito partire, nelle scuole e tra i giovanissimi, per ricostruire una nuova cultura dell’accoglienza e del rispetto di tutti e di tutte.”.
Ciro De Biase
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