Tra lavori interminabili e continui rinvii resta l’amarezza dei Vomeresi.
Sembra non conoscere fine il lungo calvario dei lavori presso la Villa Floridiana. Come certamente ricorderete, i cantieri furono aperti lo scorso febbraio e si sarebbero dovuti chiudere entro il trenta giugno di questo anno. A causa di qualche “piccolo” ritardo, da fine giugno la data del termine dei lavori è slittata al trenta di ottobre. Purtroppo anche quest’ultima scadenza è stata tragicamente disattesa, trasportando la tanto agognata riapertura alle prossime feste natalizie.
Per saperne di più, lo scorso 14 novembre, ci siamo recati in loco per appurare il reale stato di avanzamento dei lavori. La situazione non era delle più rosee. Quello che si è presentato davanti agli occhi è stato un cantiere molto lontano dal potersi definire in via di conclusione.
Preoccupati dalla concreta possibilità di un ulteriore rinvio, abbiamo chiesto qualche informazione agli addetti ai lavori ed ai custodi. Il risultato delle nostre domande è stato tutt’altro che soddisfacente. I primi hanno praticato un vero e proprio ostruzionismo, rifiutandosi di fornire qualsiasi genere di risposta. I custodi invece, con qualche reticenza, si sono sbilanciati in una drammatica previsione: “La Floridiana sarà pronta per la primavera”.
Più esaustive, sono state le informazioni forniteci da un architetto presente sul cantiere: “Buona parte dei lavori saranno conclusi entro le feste natalizie, dopo resterà da completare qualche piccola cosa”. In più è stato spiegato che il ritardo è dovuto alla particolarità dei lavori di restauro. Trattandosi di una struttura storica, bisogna agire cautamente, in più spesso in questi casi per procedere bisogna risolvere un’enorme quantità di problemi.
Resta però l’amarezza dei vomeresi, rassegnati al non poter godere dell’unico spazio verde del quartiere. Restano i ricordi delle Floridiana che fu. Un parco bellissimo che, con lo scorrere del tempo è andato ridimensionandosi sempre di più fino a giungere all’ombra di ciò che era una volta. Resta nei cittadini, la speranza di riappropriarsi di un luogo pubblico fondamentale alla comunità.

Commenti

commenti