Verde in collina, dicembre mese decisivo Riapre il Mascagna. Addio ai platani al Vomero?
Dicembre sarà un mese decisivo per i parchi collinari. Entro la prima decade del mese riaprirà finalmente il parco Mascagna. Nella seduta del 24 novembre della commissione Ambiente del comune, presieduta dal consigliere dei Verdi Marco Gaudini, sono stati presentati i lavori realizzati. Sono stati abbattuti otto alberi che si trovavano in imminente pericolo di crollo. Dalle indagini approfondite degli agronomi di Palazzo San Giacomo è emerso che le piante in questione presentavano notevoli cavità alla base e con l’utilizzo di una piattaforma aerea si sono evidenziate altre criticità che ne hanno determinato l’abbattimento. Sono in corso, inoltre, indagini diagnostiche su altri 17 alberi che, secondo i tecnici, devono essere controllati per cercare fino all’ultimo di scongiurarne l’eliminazione. Oltre alla messa in sicurezza degli alberi è previsto l’intervento di Napoli Servizi per la risistemazione della pavimentazione, dei cordoli, delle ringhiere e, notizia ottima per i giocatori di carte, della tettoia che ospita i tavoli da gioco. Se tutto andrà per il verso giusto, entro la prima decade di dicembre il parco riaprirà in piena sicurezza. Sul fronte parco del Gasometro, la Cassazione ha dato ragione all’avvocatura del Comune di Napoli che aveva presentato ricorso nei confronti della sentenza della Corte d’Appello che aveva validato la stima periziale del commissario ad acta di circa 3,5 milioni di euro in favore del proprietario dell’area. Si torna in Appello per una nuova stima che dovrà tenere conto della destinazione agricola dell’area in questione e della classificazione dell’Autorità di bacino quale area sottoposta a forte rischio di dissesto idrogeologico. Due requisiti che ne riducono di molto il valore consentendo alle casse comunali di evitare di dover procedere a un debito fuori bilancio. Nel frattempo, i lavori nell’area non si sono mai fermati. A distanza di nove anni dalla delibera che ne ha finanziato la realizzazione, si avvicina il momento per l’apertura del parco agricolo didattico di circa 22mila metri quadrati dove sarà possibile coltivare un orto urbano che fungerà anche da luogo didattico per le scolaresche. “Entro l’estate prossima – ha dichiarato il presidente della commissione Ambiente, Marco Gaudini – riusciremo ad aprire il parco. Stiamo lavorando ad una gestione partecipata con le associazioni ambientaliste e i comitati di cittadini insieme, ovviamente, alle scuole”. Buone nuove anche per i giardinetti Ennio Antonini di via Iannelli. Altro piccolo polmone verde in una zona densamente urbanizzata. Unica oasi per portare i bambini a giocare all’aria aperta o portare a passeggio gli amici a quattro zampe. I giardini necessitano di manutenzione e pulizia e per far questo la commissione ambiente sta tentando di recuperare i fondi appostati in una delibera del 2013, circa 100mila euro. L’ obiettivo è quello di recuperare la somma e inserirla in bilancio per il 2018. L’importanza del verde pubblico, della sua tutela e rivalutazione per i residenti di Vomero e Arenella è testimoniata dalla levata di scudi seguita agli interventi di potatura degli alberi a piazza Quattro Giornate e via Luca Giordano. “Un’attenzione che testimonia una grande sensibilità, ma che non deve cedere il passo a inutili allarmismi e disinformazione”, sottolinea il consigliere Gaudini. Le potature sono state realizzate grazie all’intervento di privati sotto lo sguardo attento degli agronomi del servizio Giardini. A far scattare l’allarme è stata la modalità radicale che si è rivelata una vera e propria capitozzatura. “Su alcuni alberi che hanno avuto già in precedenza capitozzature dovendo re-intervenire non è possibile fare una potatura leggera – ha specificato Marco Gaudini – sono state fatte nell’unico modo possibile. E’ opportuno spiegare che gli alberi già capitozzati non possono essere trattati diversamente. In passato, con appalti esterni, si facevano interventi radicali per intervenire poi dopo due, tre anni. Con quegli interventi si risparmiavano soldi, ma, purtroppo, si rovinavano gli alberi”. Cosa fare allora? “Dobbiamo lavorare sul regolamento del verde urbano insieme ai tecnici della facoltà Agraria, l’Ordine degli agronomi e la Soprintendenza. Molti alberi in città sono frutto di scelte errate del passato; i platani non possono stare in zone come il Vomero perché creano problemi alle abitazioni. Attraverso il dialogo con i cittadini valuteremo la sostituzione degli alberi nel tempo. Convocheremo il tavolo di lavoro a stretto giro”. Ora la parola passa ai vomeresi. Saranno disposti a rinunciare ai platani?
di Francesco Licastro
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