Un giallo girato a Napoli. “A-Yellow – La serie” è on line
A partire dal 7 dicembre 2016 sarà on line una web-serie tutta napoletana. Girata nel cuore della città, tra Vomero e centro storico, “A-Yellow” racchiude le indagini e gli intrecci che si snodano intorno ad un “caso”, apparentemente facile ma che riserverà grandi sorprese. È un giallo, appunto, che nel corso delle puntate porterà gli spettatori attraverso indizi, enigmi e passione, senza far mancare il sorriso.
Di “A-Yellow” ci parla l’ideatore, sceneggiatore e attore, Mariano Torricelli.
Come ti è venuta l’idea di scrivere A-Yellow?
Mentre preparavo uno spettacolo teatrale, ho iniziato a buttare giù le prime idee, guidato dalla passione per i gialli e dalla voglia di recitare in un ruolo diverso da quelli che avevo già interpretato, nei panni di un personaggio più “scuro” di quelli su cui ero abituato a lavorare.
Sei ideatore e attore della serie, ma la sceneggiatura è stata scritta a quattro mani, giusto?
“Assolutamente sì, anzi anche durante la stesura del soggetto mi confrontavo con Roberto Colasante, che si era da subito mostrato entusiasta dell’idea. Finita quindi quella fase è stato naturale scrivere assieme a lui i dialoghi, non avendo io molta esperienza in quel senso. L’entusiasmo è stato contagioso e pian piano abbiamo messo su la squadra con Agama Photography e Giuseppe Di Gennaro, che ancora ci accompagnano in questa fase prima della “messa in onda”. Ovviamente non potevo che affidare a Roberto Colasante anche la regia della serie, lui che aveva come me una visione d’insieme del progetto e della storia, ma soprattutto tanta esperienza in più dietro la macchina da presa e rappresentando artisticamente ed umanamente, tutto quello che serve a un progetto del genere per essere partorito”.
“A-Yellow”, il titolo è già tutto un programma…
“La storia si svolge interamente a Napoli, tra il centro storico e il Vomero, ed è un giallo “classico”, con indagini, poliziotti e l’immancabile omicidio condito di mistero e di una serie di personaggi che sembrerebbero il colpevole perfetto! Mi piace pensare di aver mischiato un noir con tanti altri elementi: la commedia, quella che è poi onnipresente nelle vite di tutti i giorni, delle chiacchiere al bancone del bar durante il “rito” del caffè, degli scherzi fra fratelli, che permette di alleggerire qualsiasi dramma. C’è anche una velata sintesi di come vedo la società attuale, delle fragilità cui spesso siamo messi davanti, dei compromessi che ognuno si trova a dover affrontare per andare avanti tra bianco e nero, rendendo il paesaggio sociale un’infinita scala di grigi che spesso inghiotte se stessa. Insomma, è una storia che mischia più generi come la vita di tutti i giorni, dal tragico al comico”.
Parlaci un po’ di Gabriele Aiello, il protagonista e tuo personaggio.
“Il protagonista è Gabriele Aiello (cognome che, distorto, lo rende tutt’uno con il titolo della serie) un disilluso agente di polizia sulla trentina, inviso ai suoi colleghi e tacciato di essere uno squallido timbracarte nell’ultimo degli uffici del commissariato di Napoli. Il nostro pseudo-eroe finisce ad indagare quasi per caso su un’indagine che doveva essere una semplice formalità e che invece lo porterà a ridiscutere tutta la sua vita, stravolgendola del tutto nel finale. Mi sono divertito a scrivere un personaggio che forse è paradossalmente l’unico nella serie di cui è protagonista a sembrare un mezzo pesce fuor d’acqua, mutuato com’è a certi personaggi di film americani con cui sono cresciuto (da Jena Plissken a John McClane, da Harry Callahan a Martin Riggs), citandoli spesso, senza mai “scopiazzarli”. E poi c’è Napoli che è davvero la coprotagonista della serie, con tante situazioni realisticamente paradossali tanto vicine all’universo del professor Bellavista di Luciano De Crescenzo, di cui sono altrettanto fan!”
E gli altri personaggi?
“In primis sono tanti! Una ventina in tutto per altrettanti attori, provenienti dalle più disparate esperienze recitative, da chi per la prima volta passava dalle assi del palcoscenico al set, a chi vi si muove con dimestichezza da decenni, come Lucio Allocca, che ho avuto l’onore e il piacere di coinvolgere in questo progetto, dopo avergli fatto leggere lo script ed averne raccolto i complimenti. I personaggi, come dicevo, sono tanti e rappresentano davvero un caleidoscopio di tipi umani: ci sono studentesse fuorisede, poliziotti, ex-detenuti, avvocati, femme fatale, baristi e persino piccoli spacciatori, le cui vite si incrociano dentro e fuori da quest’indagine, dando vita ancora una volta a un’originale quanto verosimile ragnatela di rapporti umani e punti di vista sui più svariati temi”.
Siamo curiosi. Ci racconti un episodio che ti è rimasto impresso avvenuto “dietro le quinte”?
“Abbiamo davvero girato alla velocità della luce, tutte le puntate assieme, andando in giro per Napoli e provincia per 20 giorni e quindi vivendo a stretto contatto con gli inevitabili imprevisti sempre in agguato in questi casi. Di sicuro, e per fortuna posso raccontarlo col sorriso, perché in quel momento il sorriso proprio non c’era, dimenticherò difficilmente quando, durante delle riprese in auto a via Bernini, la videocamera fissata al cofano dell’auto si è ribaltata cadendo a terra e danneggiandosi, per fortuna meno di quanto sembrasse. Ripeto, ora ne rido ma è stato davvero un momento drammatico!”
I lettori di Vomero Magazine dove potranno vedere la serie?
“Intanto potranno tenersi aggiornati attraverso la pagina Facebook dedicata alla serie “A-Yellow – La serie”, ricca di foto e contenuti extra, e iscrivendosi anche al nostro canale Youtube “A-Yellow – La serie” dove, da mercoledì 7 dicembre, saranno disponibili a cadenza settimanale tutte le puntate della serie”.
Claudia Buonfanti
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