Una mostra per dire no al nucleare
“Facciamo un appello come esseri umani ad altri esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticatevi del resto. Se riuscirete a farlo si aprirà la strada verso un nuovo paradiso; se non ci riuscirete, si spalancherà dinanzi a voi il rischio di un’estinzione totale”, queste sono alcune delle significative parole racchiuse nel Manifesto di Russell-Einstein, presentato il 9 luglio 1955 nel pieno della Guerra fredda a Londra in occasione di una campagna per il disarmo nucleare i cui promotori furono Bertrand Russell ed Albert Einstein. I due scienziati invitavano il mondo intero a discutere i rischi per l’umanità prodotti dall’esistenza di armi nucleari. Da allora sono trascorsi quasi sessantuno anni, ma la situazione sembra quasi immutata. Ancora oggi sono presenti tante iniziative per sensibilizzare sul tema delle armi nucleari, perché il pericolo è tutt’altro che lontano. Al Vomero dal 17 marzo al 17 aprile presso Castel Sant’Elmo è allestita la mostra multimediale “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari” ad ingresso gratuito promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Lo scopo della campagna è la creazione di un movimento di opinione per l’elaborazione e l’adozione di una Convenzione Internazionale sulle Armi Nucleari. La mostra è organizzata in varie sezioni con un fuoriprogramma che ha un enorme impatto emotivo sui presenti. Si tratta della simulazione audio del boato di una bomba atomica avvertito a 60 chilometri di distanza dallo scoppio. È un’esperienza molto forte e coinvolgente, che fa correre un brivido lungo la schiena, soprattutto se si pensa che quell’enorme boato così intenso sarebbe avvertito “solo” a distanza di decine di chilometri. Questa simulazione è già di per sé un’esperienza di sensibilizzazione che non lascia indifferenti. La mostra parte dall’osservazione dei bisogni reali di ogni individuo, esplorando il concetto di sicurezza e umanità. In secondo luogo si apprende la storia della bomba atomica e l’attuale situazione degli Stati possessori di armi nucleari. Bisogna informare sui rischi delle armi nucleari per poter porre rimedio al pericolo a cui il mondo è sottoposto. Proseguendo si giunge alla sezione più dolorosa, in quanto ci si confronta con gli effetti dell’esplosione atomica su coloro che ne sono sopravvissuti. Testimonianze di persone scampate alle bombe lanciate su Hiroshima e Nagasaki che hanno avuto la propria vita e quella dei loro cari segnata dalle radiazioni sprigionate dalla bomba. Il cammino, però, si conclude con la speranza di un mondo migliore e con l’illustrazione di tutte le azioni significative che si possono compiere per dire no alla bomba atomica. Oggi sono ancora tanti gli Stati possessori della bomba atomica che, nonostante la pericolosità delle armi nucleari, proseguono indisturbati negli esperimenti nucleari e nel lancio di bombe. Non ultimo quello effettuato dalla Corea del Nord lo scorso mese di marzo. Le conseguenze di ogni scoppio sono in ogni caso disastrose. L’esplosione lascia intorno a sé scorie radioattive contaminando tutto ciò che c’è intorno. Le bombe oggi sono molto più pericolose e distruttive di quelle lanciate nel 1945 e il rischio è inimmaginabile per tutta l’umanità. Questa mostra e questa campagna vogliono lanciare un appello per bandire dal paese tutte le armi nucleari, con la speranza di muovere i primi passi verso un mondo migliore e ricco di pace.
CLAUDIA BUONFANTI
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