Un titolo meritato e inaspettato
Una Coppa Italia conquistata, un Campionato condotto con un finale dignitoso e il sogno Champions ancora da affrontare. Per come era iniziata la stagione, e vista l’emergenza che ci ha travolti, era quasi impensabile. Invece è arrivata la sesta Coppa Italia, peraltro sconfiggendo ai rigori la Juventus, un plus che rende il successo ancora più bello. Un trofeo in bacheca rende tutto più leggero. Così anche il campionato, senza avere grandi tensioni legate al risultato, sta dando segnali confortanti. Il successo con la Roma e l’aggancio al quinto posto rende la classifica meno amara rispetto alle attese di inizio stagione. Sullo sfondo c’è quel sogno. Quella partita con il Barcellona da affrontare con la leggerezza di chi non ha nulla da perdere ed è convinto dei propri mezzi. L’impresa è proibitiva, ma nulla va lasciato al caso. Gli addii quasi certi di Callejon e Allan, quelli probabili, solo di fronte ad un’adeguata offerta, di Koulibaly e Milik, fanno comprendere che un’epoca è praticamente finita.
Ed è finita con un trionfo. Ora la professionalità e dedizione dimostrata negli anni da questi straordinari campioni va ricompensata con un lungo applauso. Nessun fischio, nessuna critica, ma l’affetto per chi ha combattuto per la maglia azzurra, per chi ha dedicato alla nostra squadra la parte migliore della propria carriera e ci ha fatto sognare. E anche se la Coppa Italia non è lo scudetto non dimentichiamo che il Napoli ha un palmarès relativamente povero. Ogni alloro è una festa, stavolta forse un po’ sopra le righe, ma era difficile frenare l’entusiasmo. Sarà difficile sostituirli. Impensabile che Demme o Lobotka possano sostituire Allan, ancora meno Petagna, un discreto panchinaro, possa far dimenticare Milik, o che un ritrovato Maksimovic possa sopperire alla mancanza di Koulibaly. La squadra va rinforzata in caso di cessioni eccellenti per non dare un’impressione di radicale ridimensionamento di organico e quindi di obiettivi. Ritiro fissato a Castel di Sangro, si torna dopo anni in terra abruzzese. I tifosi ci saranno, sosterranno la squadra anche nella fase di preparazione. La società dovrà dargli però qualcosa che faccia sognare!
G.P.
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