UN QUARTIERE VIVO CHE SI TRASFORMA
Il racconto del Professore Michele Scudiero
Michele Scudiero, professore emerito di Diritto Costituzionale dell’Università Federico II di Napoli, ha alle spalle una vita da accademico come titolare di cattedra nell’ateneo federiciano dal 1975 al 2008. È stato Preside della Facoltà di Giurisprudenza e componente del Cda della Rai. È tra le personalità più illustri del nostro quartiere nel quale vive da cinquantatré anni. “Sono arrivato al Vomero nel 1965. In quel tempo, sotto l’edificio nel quale andai ad abitare, c’erano terreni agricoli. Ricordo ancora adesso gli splendidi noci e le coltivazioni rigogliose. Un panorama meraviglioso che è andato via via modificandosi nel tempo”.
E poi cosa è successo?
“La realizzazione della Tangenziale di Napoli può essere considerata una delle pietre miliari del cambiamento del quartiere. Si tratta della più grande opera pubblica realizzata nell’area collinare che ha dato consistenza a questo quartiere. Durante il terremoto dell’80 la nostra fortuna fu proprio quella di abitare a ridosso della Tangenziale che, con i suoi contrafforti e le imponenti strutture di sostegno realizzate per fortificare l’opera, ha scongiurato danni alla nostra abitazione”.
Da quel momento in poi, però, il quartiere cambiò volto radicalmente.
“Dal punto di vista edilizio ci fu una crescita enorme, iniziata a dire il vero già parecchi anni prima. Ma dopo il terremoto fu un fiorire di costruzioni e, a cascata, di esercizi commerciali e di strutture dedicate alla socialità”.
Il quartiere poi ha continuato a cambiar pelle.
“Con l’arrivo della crisi globale anche il Vomero è entrato in sofferenza. A pagarne le conseguenze è stato in particolare il tessuto commerciale tradizionale. Quello delle piccole botteghe e degli esercizi a conduzione familiare. Ogni giorno, quando esco di casa, guardo gli esercizi commerciali storici che hanno chiuso in favore della grande distribuzione e dei franchising che hanno spazzato via i piccoli. Mi fa tanta tristezza, anche se questo mutamento non ha avuto effetti sostanziali sul tenore di vita del quartiere”.
Sul piano della sicurezza cos’è cambiato?
“Sono stato rapinato due volte nei pressi di casa mia. Noi della parte bassa del Vomero siamo più esposti (sorride ndr). Alla fine, a causa delle numerose intrusioni negli appartamenti che si sono verificate negli ultimi anni, siamo stati costretti a ricorrere alla vigilanza privata. Come tanti qui in zona. Fortunatamente non subiamo gli effetti della movida perché nella zona di via Cilea e via Paolo Tosti non ci sono locali di grande richiamo. Credo tuttavia che per le strade interessate come via Aniello Falcone, ad esempio, occorra cercare modus vivendi che metta insieme i diritti dei residenti e quelli dei gestori dei locali. Non è facile in quartieri densamente abitati come il nostro”.
Se dovesse indicare una criticità che proprio le da fastidio?
“Sicuramente lo stato di degrado e abbandono dello stadio Collana. Quello che fu il palcoscenico di Jepsson, Sivori, Vinicio, ora è tristemente chiuso e non si sa perché. Un pugno nello stomaco”.
L’aspetto che le piace di più del quartiere?
“Il Vomero resta un’area tra le più vitali di Napoli. Insiste in una posizione di grande privilegio offrendo viste di incomparabile bellezza e un clima molto più gradevole rispetto al Centro. La sua fisionomia consente ancora di preservarne l’identità. Ha una forte tradizione culturale che ancora oggi si esprime con personalità del calibro del professor Ugo Piscopo, grande letterato, Ernesto Tatafiore, Massimo Villone e tanti altri. Io penso che al Vomero ci sia ancora un ceto culturale forte. E poi resistono ancora i rapporti umani, cosa che in una città metropolitana moderna non è sempre scontato”.
Il suo è un amore per il quartiere che si rinnova negli anni.
“Io al Vomero ci sto davvero bene. Sono convinto che abbia saputo resistere a tutte le difficoltà e ai cambiamenti non snaturandosi troppo.
Certo ci sono diverse criticità che però riguardano Napoli nel suo complesso. Da questo punto di vista bisogna che la città si svegli”.
Francesco Licastro
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.