UN GRAN CAPODANNO VERAMENTE…FICO!
Salutiamo l’anno che se ne va con un tour fuori dagli schemi
Un capodanno davvero diverso. Nella terra del Correggio, di Giuseppe Verdi, di Guglielmo Marconi, ,di Dalla, della Carrà, dei due Morandi – Giorgio il pittore e Gianni il cantante – di Guareschi con Don Camillo e Peppone, di Zavattini, Fellini, Pavarotti, Vasco, Guccini, Ligabue, Casadei, per menzionare i primi che mi vengono alla mente. Nella patria del liscio, delle piadine, del “pirata” Pantani, del “dottore” Rossi, del “Mancio” mister della Nazionale di calcio italiana, dei tortellini, del prosciutto e del parmigiano, del lambrusco e della mortadella.
Un fine anno, proposto dalla Vomero Travel, in una regione dell’Italia centrale, l’Emilia-Romagna, dove si corre un po’ meno ma si vive un po’ meglio.
La “Dotta” Bologna, città con la più antica Università dell’occidente, città tranquilla, città rispettosa che ama l’arte, la cultura e la buona cucina.
Lungo il percorso, per arrivare nel capoluogo emiliano, un assaggio di cittadine medioevali l’avremo respirando l’aria, l’arte e la cultura ad Arezzo la città di Piero della Francesca con numerose chiese ricche di capolavori: dal Lorenzetti a Cimabue per finire agli affreschi della Leggenda della Croce, opera del suo figlio prediletto Piero, nella chiesa di San Francesco.
Cosa vedere a Bologna? Innanzitutto le due torri medioevali pendenti, quella degli Asinelli e la Garisenda, poi atteraverso lunghe strade a portici, Piazza Maggiore con la Basilica di San Petronio, il Palazzo comunale e “al Zigànt”, vista la grandezza della statua del dio Nettuno, opera del Giambologna, che si erge sulla bellissima fontana.
Sempre a Bologna, da visitare il più grande parco tematico e centro commerciale del mondo, dedicato al settore agroalimentare e alla gastronomia “FICO” Fabbrica Alimentare Contadina inaugurato appena un anno fa. Il parco occupa una superficie di dieci ettari, di cui due all’aria aperta in cui si trovano campi e stalle, con più di duecento animali e duemila coltivazioni. In quest’area è possibile osservare le attività agricole di allevamento e coltivazione, mentre gli altri otto ettari, coperti, sono dedicati a fabbriche, luoghi di ristoro, botteghe e mercato, aree dedicate allo sport, ai bambini, alla lettura e ai servizi; e ancora, sei aule didattiche, sei grandi giostre educative e un centro congress. Oltre ad acquistare prodotti delle eccellenze alimentari italiane è possibile consumare il pranzo libero scegliendo tra ristoranti tematici e ristoranti stellati, osterie, bistrot e chioschi di street food, degustando piatti della cucina italiana con ingredienti freschi e genuini prodotti sul posto dalle quaranta Fabbriche Contadine. Insomma, una pietanza direttamente dal campo alla forchetta!
Male non farà, una puntatina a Ferrara per ammirare la Cattedrale con il Campanile di Leon Battista Alberti nell’omonima piazza, la Loggia dei Mercanti, il Ghetto Ebraico, i quartieri medioevali con la famosa Via delle Volte, il Palazzo Ducale e lo stupendo Castello Estense. Sulla via del ritorno merita una passeggiata il centro storico della città di Orvieto con il suo gigantesco, meraviglioso Duomo.
Un capodanno veramente diverso, nuovo, sui generis, all’insegna del non omologato. E cosa volere di più per festeggiare un anno pesante che se n’è andato, con la speranza che, il nuovo, sia diverso, non omologato col precedente? Che sia un nuovo anno, ma nuovo per davvero!
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