Truffe ai negozianti, occhio ai furbi

In Italia arriva l’ultima invenzione per spillare soldi alle persone. E’ la truffa della macchinetta per il controllo delle banconote e quella sul ritiro dei capi da parte di falsi corrieri. Molti commercianti hanno segnalato alle forze dell’ordine la vendita e il successivo ritiro di macchinette per il controllo di banconote false. Le truffe si concretizzano con l’offerta di vendita di strumenti per il controllo delle banconote false al prezzo di 183 euro, con tanto di fattura. Dopo qualche giorno, il truffatore si ripresenta in negozio con la scusa di dover aggiornare il software dello strumento di controllo delle banconote false, a seguito dell’introduzione delle nuove banconote da 10 euro. Una scusa vale l’altra, l’importante è che la macchinetta venga ripresa e sia pronta per fare altre truffe. A quel punto, il truffatore, dopo aver convinto il negoziante del fatto che sia necessario aggiornare il software della macchinetta, ritira lo strumento già pagato e da quel momento si rende irreperibile. Non sono mancati, negli ultimi mesi, anche casi di tentativi di truffa ai danni di cittadini e non solo di commercianti, verificatisi soprattutto al Nord Italia. «Signora, sono un maresciallo dei carabinieri in borghese e visto che girano banconote da 50 euro false sto facendo un controllo. Mi fa vedere per favore le banconote da 50 euro che ha in casa?»: questa la frase che viene pronunciata dal truffatore di turno che spera di truffare la sua vittima (soprattutto donne anziane che vivono da sole) che credendo alla buona fede, lo lascia entrare in casa e gli consegna del denaro che, spiega il truffatore, “potrebbe essere falso e quindi va controllato”. Per essere convincente, ovviamente, il truffatore si presenta ben vestito, come un uomo distinto, elegante, e con l’atteggiamento risolutivo che di solito hanno gli agenti delle forze dell’ordine quando sono impegnati in qualche indagine. Una messa in scena che serve solo a far cacciare soldi alla vittima di turno con le banconote che, una volta controllate dal finto carabiniere, finiscono nelle sue tasche in quanto dichiarate “false”. Paese che vai truffa che trovi. A Napoli, per spillare soldi ai commercianti fanno un imbroglio simile a quello del “gioco delle tre carte” (messo in atto, però, perlopiù da rumeni e non da napoletani) con le banconote da 5 euro. I truffatori si presentano ai commercianti, con modi gentili e fare tranquillizzante. La richiesta è semplice ed apparentemente innocua. “Salve, ho molte banconote da 5 euro, a me non servono, a voi sì. Me le cambiate?” I commercianti accettano ma non si fidano. Così il truffatore piazza tutte le banconote a mucchietti sulla cassa. Le conta e lascia lì a disposizione del commerciante. Siccome quell’uomo è gentile, quando propone di raccogliere tutte le banconote per accelerare la procedura del cambio di denaro, il commerciante accetta. Ed è qui che scatta la truffa. Il malvivente mette assieme i mucchietti da cinque euro e, distrattamente ne sottrae una grande quantità e se la infila in tasca. E’ capitato così a un commerciante che ha cambiato 790 euro ma si è ritrovato con 400 euro in meno al momento di rifare i conti. Si tratta del titolare di un negozio di ferramenta di Napoli. L’episodio è capitato alla fine di febbraio. Ma in quello stesso negozio, un mesetto dopo, si è presentato un altro uomo, con la stessa richiesta: mi cambi questi mucchietti da 5 euro? A quel punto, però, il commerciante ha chiamato la polizia.
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