Targhe bulgare Ma sarà tutto legale?
Con il protrarsi della crisi economica, molte famiglie, strette nella dura morsa di tasse e debiti, sono state costrette, per “restare a galla”, ad attuare grossi tagli alle spese. Meno giorni di vacanza, meno uscite nel fine settimana ed una grande parsimonia negli acquisti di prima necessità. Non tutte le spese però, possono essere depennate. Una fra tutte è la tanto temuta RC auto. Tralasciando le discriminatorie differenze di prezzo che intercorrono tra la Campania e le restanti regioni italiane, l’assicurazione per auto e moto resta una spesa che non tutti possono affrontare. La cifra infatti, si aggira in media sui 1200/1400€ annui per veicolo. La situazione, resa ancor più grave dall’inefficienza del trasporto pubblico, ha spesso costretto (e con questo non vogliamo giustificare nessuno) i meno abbienti a ricorrere a metodi, spesso illegali, per aggirare il problema. Tuttavia, sfruttando l’onda della crisi ed il caro assicurazioni, c’è chi è riuscito a dare vita ad un vero e proprio business: il noleggio a lungo termine con immatricolazione in Bulgaria. In pratica, alcuni imprenditori, approfittando dei prezzi bassi delle polizze bulgare (150€ annui circa, per un’auto utilitaria), hanno iniziato a costituire delle società di noleggio a lungo termine con sede legale in Bulgaria e sede operativa a Napoli. Tramite le sedi operative napoletane queste aziende rilevano, attraverso un vero e proprio contratto di vendita, le auto dei propri clienti per poi re-immatricolarle all’estero. L’operazione è resa possibile grazie alla sede legale bulgara, dove un socio o il commercialista della società, svolge le operazioni di immatricolazione, bollo ed assicurazione. Per evadere tutte le pratiche necessarie, auto e moto vengono effettivamente caricate su un camion e poi trasferite in Bulgaria. Completata la parte burocratica, si procede con un nuovo carico per l’Italia. Una volta a Napoli, i veicoli vengono restituiti ai clienti sotto forma di noleggio a lungo termine. Il noleggio in media dura tre anni, alla fine dei quali si può rinnovare il contratto per un altro triennio, oppure riscattare il veicolo, procedendo poi con la cancellazione dalla motorizzazione bulgara e la conseguente re-immatricolazione al PRA. L’intera operazione è sicuramente molto articolata, ma in compenso porta ad un effettivo risparmio del 50% sul prezzo della RC auto nostrana. In cifre, parliamo di 600/700€ annui, comprensivi di bollo, assicurazione e revisione. Cifre estremamente competitive che negli ultimi mesi stanno portando ad una crescita esponenziale di questo tipo di business. A dimostrarlo è la sempre più preponderante presenza di targhe bulgare sul territorio.
Ma sarà tutto legale?
Al primo impatto sembrerebbe di si. Ma in realtà una buona dose di ambiguità aleggia su tutta la procedura. Prima di tutto, molte di queste organizzazioni accettano clienti solo su raccomandazione. Se non si è presentati da un cliente più anziano non si ha diritto ad accedere ai suddetti servizi. Ora, se la legge in questo caso non viene infranta, dicerto viene aggirata attraverso un attento studio delle norme europee. Molti dubbi permangono anche sulla certezza di pagamento. In caso di un grave sinistro, ad esempio in presenza di un decesso, a fronte di un risarcimento cospicuo nei confronti dei parenti della vittima, chi ci assicura che l’assicurazione bulgara non si rifiuti di pagare? Siamo sicuri che nel giro di qualche mese, la situazione sarà chiarita dagli organi competenti e che saranno risolte anche le eventuali falle legislative. Nel frangente, consigliamo di prestare molta attenzione a questo genere di iniziative. Risparmiare è giusto, ma non sempre “è tutto oro quello che luccica”.
Mirko Galante
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