Subbuteo, piacere in punta di dita
Non è elettronico, non è meccanico e si gioca a punta di dito. Questo era lo slogan del Subbuteo/Calcio da Tavolo negli anni ’70-’80 e con questo spirito sette professionisti napoletani hanno fondato l’ASD Subbuteo Vomero. Una realtà in bilico tra il biliardo e gli scacchi, che ha in Napoli una delle sue capitali. Sono, infatti, molti i club in città e il Vomero non poteva mancare all’appello. Un’idea nata con lo scopo di riunire gli appassionati di un quartiere e di costituire anche un punto di aggregazione per curiosi di tutte le età. Una tradizione che si tramanda di padre in figlio da quasi 70 anni e che resiste, anzi cammina in parallelo con i videogames. Ogni torneo o campionato, in giro per l’Italia (per qualcuno anche in Europa), è un’occasione di divertimento e di svago, ma soprattutto di socializzazione. L’elemento competitivo non manca mai. Per mezz’ora, questa la durata di una partita, si ritorna un po’ indietro nel tempo, quasi in un’altra epoca, in una competizione sana che, però, è anche sfoggio di collezionismo e modellismo. Non mancano, infatti, le squadre dettagliatissime che testimoniamo il tifo, o le simpatie, dei giocatori per una squadra di calcio reale. E’ però solo un bel contorno che serve a rendere più accattivante l’evento. Il gioco, infatti, è semplice: basta un po’ di spazio per una tavola di legno sui cui poggiare un campo, due porte, due squadre ed un immancabile pallone (o pallina) e la partita può iniziare.
Organigramma:
Andrea Testa – Presidente
Pako Sepe – C.T.
Gianluca Serpico – Capitano
Ezio Mancaruso – giocatore
Bernardo Impallomeni – giocatore
Giuseppe Porcelli – giocatore
Stefano Bardari – giocatore
Commenti
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