STREET ART: VALENZA SOCIALE O MERA PROPAGANDA?
CREATIVITA’ URBANA: NECESSARIA UNA REGOLAMENTAZIONE
La street art, con murales e graffiti, è sempre più presente sul territorio cittadino e il Vomero sta divenendo luogo privilegiato di artisti e associazioni che fanno richiesta per porre la loro opera lungo le strade in memoria di vittime innocenti, di figure di prestigio oppure per lanciare messaggi di rilievo sociale. Dopo Puglia e Lazio comincia, però, a rendersi necessaria anche in Campania una normativa in ambito street art visto il ruolo di riqualificazione urbana che ha assunto negli ultimi anni. Soprattutto, appare opportuno individuare con coerenza luoghi e aree ove apporre targhe o statue commemorative. Nel 2019 il Comune di Napoli si è dotato di un patto per la “Street Art Bene Comune” per regolare l’utilizzo di spazi urbani da destinare a questi lavori, sia per il loro valore sia per agevolare la creatività urbana. A tal riguardo, nello stesso anno, sempre a Napoli, presso il Suor Orsola Benincasa, è nato il primo Centro di Ricerca italiano sulla Creatività Urbana. Evidentemente, però, tutto questo non è sufficiente perché non c’è una disciplina precisa e ciò genera caos. Sembra si lasci tutto ad iniziative estemporanee. Al riguardo la discussione è ancora molto aperta come ci conferma Silvia Scaradapane, storica dell’arte esperta di creatività urbana dell’associazione Inward: “La questione non è pacifica neanche tra gli addetti ai lavori (artisti, esperti tecnici, operatori culturali), però abbiamo constatato che quando le opere incontrano il consenso della comunità è auspicabile non lasciarle al deterioramento e a possibili atti vandalici. Aggiungerei che esistono ottimi artisti che non per forza desiderano che la loro opera si preservi per l’eternità. Per questo sempre auspichiamo il dialogo con l’artista e il rispetto della sua volontà”. La V Municipalità è stata più volte sollecitata ad esprimersi in merito a richieste di murales, apposizione di opere materiali o richieste per intitolare aiuole, giardini o strade a vittime innocenti o personaggi celebri. I criteri adottati sono stati sempre poco chiari. Solo qualche mese fa in Municipalità si è molto dibattuto sulla richiesta da parte dell’artista vomerese Ruben D’Agostino di realizzare un murales del Joker danzante di Joaquin Phoenix, nella celebre scena della scalinata, lungo i gradini di Salita Cacciottoli. Il progetto ha ottenuto controverse opinioni sia in sede consiliare che tra i residenti, ne è nata una petizione a sostegno della realizzazione dell’opera. Rispetto a chi è contrario al murale perché rappresenterebbe un simbolo diviolenza, i sostenitori dell’iniziativa ritengono che il progetto andrebbe comunque a riqualificare un tratto di strada abbandonato. Ruben D’Agostino ha chiarito che, da appassionato di cinema, ha pensato che le scale Cacciottoli fossero il luogo ideale per riprodurre la celebre scena del film. “Ho presentato il progetto autofinanziato e attendo l’esito confidando che sia valutato solo secondo canoni oggettivi e soprattutto non venga utilizzato a fini politici perchè l’arte non ha connotazione politica” ha dichiarato l’artista. Va evidenziato che il Vomero è divenuto sempre più gettonato come territorio dove realizzare murales come dimostrato, ad esempio, dai lavori di Jorit come quello dedicato a Cardarelli, all’ingresso dell’ospedale, quello di Montedonzelli dedicato al cestista Kobe Bryant o ancora quello di Ilaria Cucchi realizzato in via Verrotti. Il ruolo del murales come strumento di memoria e impegno sociale è ancora più evidente nel lavoro realizzato nel 2016 in ricordo del giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nei pressi della propria abitazione in via Romaniello. Il murales, realizzato dagli “Oricanodools”, oggi versa in pessime condizioni con colori sbiaditi, parete scrostata e atti di vandalismo. Questo tipo di opere “open-air” a causa delle condizioni climatiche sono soggette a deterioramento e scolorimento, ma in questo caso sembra sia mancata anche la manutenzione ordinaria, considerando i pochi anni trascorsi, nonché le infiltrazioni nella parete del muro interessato. Una normativa che stabilisca a chi spetti la cura e la conservazione di queste opere e chi debba, invece, preventivamente e periodicamente, individuare i luoghi più adatti per realizzarli, sia per le caratteristiche tecniche che per la coerenza della zona di pertinenza, appare quindi indispensabile. In questa direzione anche la richiesta del Consigliere Nasti che, nell’inviare una comunicazione agli organi competenti tra cui Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, ha affermato: “È opportuno tentare di definire delle linee guida che riescano a orientare in modo costruttivo e culturalmente qualificato questo ‘fermento’, soffermandosi anche sulla nomenclatura delle strade”.
Claudia Prezioso
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