Steve McCurry: “Senza Confini”
Senza confini. Questo il titolo della mostra di Steve McCurry, inaugurata al Palazzo delle Arti di Napoli il 27 ottobre scorso. Già il titolo aiuta a comprendere la portata di questa mostra, in cui sono esposte all’incirca cento foto del grande fotografo di Philadelphia classe 1950. Evento curato anche dall’assessore alla cultura e al turismo Nino Daniele, che sottolinea l’importanza della presenza di McCurry a Napoli, città cosmopolita e da sempre attenta a promuovere importanti iniziative culturali. Tutte le foto testimoniano la grande passione di McCurry per le culture orientali, in particolare India, Pakistan, Afghanistan (a cui è dedicata un’intera sala), Birmania e Kuwait. Presente anche la famosissima foto di Sharbat Gula, la ragazza afgana che permise al fotografo di ottenere la copertina di National Geographic nel 1984 portandolo ad essere conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Proprio ultimamente, tra l’altro, Sharbat si è ritrovata sotto i riflettori dei media a causa del suo arresto, pare per falsificazione di documenti. In sua difesa si è schierato McCurry, che sui social network sta testimoniando il suo impegno per far liberare la donna, simbolo della guerra afgana: “Abbiamo bisogno che la comunità internazionale parli per conto suo e per quello dei milioni di persone che hanno bisogno semplicemente di un posto dove vivere senza paura”. Opere toccanti quelle di Steve, che riescono ad entrare nell’interiorità dello spettatore e fargli vivere in prima persona quegli istanti magici. Sono soprattutto gli sguardi dei suoi personaggi a rendere così speciali le sue foto: sguardi di persone spesso povere, vittime di guerra o di violenza, ma comunque intensi e vitali.
Gli chiediamo, a tal proposito. Come può essere ancora positivo nei confronti di un mondo che, come le sue foto dimostrano, è spesso ingiusto e violento? “C’è sempre un lato oscuro ed un lato luminoso”, afferma. “dobbiamo provare a enfatizzare gli aspetti positivi ed essere vigili nei confronti della negatività. È una lotta costante cercare di rendere il mondo migliore e proteggere tutte le sue creature, e soprattutto essere compassionevoli nei confronti delle persone senza un luogo dove vivere”.
La mostra, a cura di Biba Giachetti, sarà visitabile al pubblico fino al prossimo 12 febbraio.
Andrea Perna
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