Spazzamento e porta a porta: I successi dell’Asia
Al Vomero, la problematica dello smaltimento dei rifiuti è sempre attuale. Dalla discarica a cielo aperto a cui è ridotta via Salvator Rosa, alla toilette per animali in cui si sono trasformate le strade dell’Arenella, i residenti sono costretti allo slalom tra escrementi e sporcizia d’ogni genere. E, in zona Medaglie D’Oro, della raccolta porta a porta nemmeno l’ombra. Dopo tante promesse viene, quindi, spontaneo chiedersi: ma l’Asia, per il Vomero, qualcosa di buono l’ha fatto? Non tutti sanno che la raccolta domiciliare, per quanto diffusa a macchia di leopardo, è stata avviata con successo in molte aree del quartiere. Domenico Esposito, capo turno dell’unità di direzione Asia di via Pietro Castellino, ci conferma che questa è obbligatoriamente osservata in via Solimena, via Scarlatti, via Luca Giordano, via Pitloo, via Carelli, via Cimarosa, via Bernini, via Corenzio, via Stanzione, via De Mura e via Merliani. Dal 22 Febbraio, inoltre, il programma di raccolta porta a porta è entrato in vigore anche su via Jannelli, via Omodeo e via Pigna. Non si tratta, di certo, di un lavoro da poco: per realizzare un piano simile, è necessario installare centinaia di attrezzature condominiali, tra cui i tre bidoni dell’umido, carta e indifferenziata, e i kit dell’umido destinati al singolo utente. Il tutto rimuovendo circa cento elementi, tra cassonetti, campane e bidoni di organico stradale, servendosi di camion che trasportano al massimo sei cassonetti per volta. Ovviamente entro l’alba, prima che il traffico impedisca il lavoro. Per realizzare il piano, è necessaria una scrupolosa organizzazione preventiva: è per questo motivo che viene avviato per zone, e mai a livello globale. Il ricorso a nuovi camion, la pesata dell’automezzo e la ricerca di nuovi addetti comportano tempi lunghissimi, in termini di anni.
E non tutti, forse, sono a conoscenza che la sporcizia che decora poco elegantemente le nostre strade è dovuta all’imbarazzante carenza di personale addetto allo spazzamento. Il numero di incaricati a questa attività è, in tutta l’area Vomero, di soli sedici preposti. Togliendo, poi, gli impossibilitati al lavoro, gli addetti si riducono a cinque. E’ sicuramente meritevole il fatto che, nonostante ciò, lo spazzamento venga spesso affidato agli operatori ecologici, che se ne occupano a fine turno, senza ottenere una retribuzione extra. Ma è altrettanto vergognoso per l’azienda che l’età media dei dipendenti sia di sessant’anni, e che gran parte di loro sia inabile a svolgere i propri compiti. E sarebbe proprio compito dell’azienda evitare che dati come questi compromettano l’immagine di chi, il proprio lavoro, lo svolge seriamente. E la scarsità di operatori non si limita a questo ambito. Ottanta sono, infatti, gli operatori utilizzati nei turni della notte e della mattina per i servizi di raccolta rifiuti e raccolta di carta, ingombranti, multimateriale, vetro e umido; 16 sono gli operatori sui progetti di raccolta porta a porta di Vomero, Rione Alto, via Pigna e via Jannelli, 2 gli operatori sul diserbo, 2 gli operatori per l’attività quotidiana di bonifica sul territorio. Ci sono, poi, 2 operatori per il riassetto delle aree mercatali, 2 piazzalisti, 2 magazzinieri, 2 autisti per le spazzatrici, 10 capi squadra su quattro turni di lavoro per l’attività di controllo, un amministrativo e un capo turno. Se, con questi numeri, una piccola speranza di tenere il quartiere pulito si era accesa solo con l’avvio dei rilievi di Dna sugli escrementi di animali, questa si è spenta ben presto. Venuta meno la collaborazione dell’Asl, e in mancanza di attrezzature adeguate, per gli incaricati risulta impossibile eseguire i rilevamenti. In assenza di direttive al riguardo da parte della Municipalità, gli addetti hanno, quindi, preferito concentrarsi su iniziative differenti. Si pensi alle opere di bonificazione di Cupa Gerolomini e di via Camaldolilli; tutte compiute personalmente dagli operatori, a estirpare con le proprie mani arbusti, erbacce e rifiuti. E ogni cittadino, nel proprio piccolo, ha la possibilità di cooperare ad attività simili. Nel momento in cui ci si imbatte in rifiuti ingombranti e pericolosi, lasciati marcire per strada, bisogna segnalare tempestivamente l’infrazione. Per chi li abbandona, sono infatti previste sanzioni dai 25,82€ ai 154,94 €. La rimessa a nuovo di aree urbane e l’avvio per zone della raccolta domiciliare sono sicuramente ottimi risultati. Ma la bonifica di una strada non risolve la totale mancanza di cassonetti per l’indifferenziata a piazza Leonardo e in via Conte della Cerra. La raccolta porta a porta in zona Pigna non rimuove automaticamente, su via Verrotti, via Orsi e via Piscicelli, il percorso a ostacoli tra rifiuti e escrementi canini. E’ bene considerare questi obiettivi un traguardo; ma è necessario renderli, in primo luogo, un punto di partenza. Quello di un percorso di civilizzazione che parta da chi di competenza e che veda coinvolti attivamente tutti i cittadini. L’inerzia delle autorità e le lamentele a cui non segue uno sforzo per cambiare le cose equivalgono a distruggere il nostro quartiere e la nostra città. E, adesso, è tempo di costruire.
CHIARA PIZI
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