I sotterranei della Certosa di San Martino: Intervista alla direttrice, Rita Pastorelli
Lo scorso 22 gennaio sono tornati visitabili i sotterranei della Certosa di San Martino. Dopo parecchi anni, fatta eccezione per un breve periodo nel 2013, e un lungo restauro ancora in corso, le segrete di San Martino sono tornate ai cittadini. Volte ogivali e forti pilastri costituiscono le fondamenta del complesso monumentale, in un clima suggestivo di silenzio e misticismo.
Il complesso risale al 1325, la cui costruzione fu voluta da Carlo, duca di Calabria, figlio del sovrano Roberto d’Angiò. La passeggiata all’interno dei sotterranei è ricca di storia ed è accompagnata da circa centocinquanta opere recuperate attraverso lasciti, acquisti e donazioni, e sono distribuite negli ambienti seguendo un ordine cronologico, partendo dal Medioevo fino ad arrivare XVIII secolo.
Tra le opere di maggior rilievo è possibile ammirare il sarcofago di Beatrice del Balzo (ricavato dal riutilizzo di una vasca romana del II-III secolo d.C.), il frammento di una “Figura femminile giacente” (forse trattasi di Maria de Valois)dello scultore e architetto senese Tino di Camaino, autore anche della Certosa di San Martino. Continuando si incontra la cosiddetta “Madre di Corradino”, che ritrae una Santa Caterina d’Alessandria, una “Madonna col Bambino” della scuola raffaellesca e un imponente “San Francesco d’Assisi” (1785-1788 circa) di Giuseppe Sanmartino, autore anche del “Cristo velato”, meravigliosa opera sita nella Cappella Sansevero. Lungo il percorso, tra gli ambienti sottostanti la Certosa, è anche presente una ricca raccolta di iscrizioni sulla città e sui fatti che avvennero dal Medioevo ad inizio ‘800. La riapertura dei sotterranei è stata curata dalla soprintendenza al Polo museale di Napoli e della Reggia di Caserta. Ogni sabato e domenica alle 11.30 sarà possibile prendere parte alle visite guidate per scoprire la struttura gotica fino ad oggi chiusa, previa prenotazione obbligatoria all’indirizzo accoglienza.sanmartino@beniculturali.it o telefonando allo 081-2294568.
La direttrice della Certosa e del Museo di San Martino, la dottoressa Rita Pastorelli, risponde sull’importanza della riapertura dei sotterranei e sui progetti futuri ad essi collegati.
Cosa rappresenta la riapertura dei sotterranei della Certosa di San Martino?
“La riapertura dei sotterranei è un evento molto importante per il quartiere Vomero e per tutti i cittadini e l’abbiamo fortemente voluto. La Certosa di San Martino, insieme a Castel Sant’Elmo, rappresenta il cuore del Vomero, si erge dall’alto della collina e con la sua bellezza sovrasta la città. La riapertura dei sotterranei della Certosa completano la ricchezza di questi luoghi, che io definisco il «Logo simbolo del Vomero»”.
Com’è andato il primo weekend di riapertura al pubblico?
“Il bilancio è stato molto positivo e abbiamo esaurito i posti in pochissimo tempo. Per accedere ai sotterranei, infatti, occorre fare una prenotazione, perché il numero massimo di visitatori consentito è di 50 persone. Il numero ce lo hanno imposto ragioni di sicurezza. I visitatori sono rimasti molto colpiti dagli ambienti e dalle opere esposte. Per aiutarli nel loro percorso è stato venduto un piccolo opuscolo al costo irrisorio di 2 euro, che è andato esaurito e sarà disponibile nuovamente dal prossimo weekend”.
I lavori nei sotterranei della Certosa sono ancora in corso. Tra quanto verranno completati?
“È vero, al momento i lavori sono ancora in corso, ma abbiamo scelto di effettuare ugualmente un’apertura promozionale per la valorizzazione del sito. Grazie anche all’aiuto di finanziamenti privati siamo stati in grado di restituire ai cittadini un luogo mai aperto e che invece merita di essere visitato. A breve dovremmo procedere con i lavori di installazione di pannellatura didattica lungo il percorso, che dovrebbe essere pronta entro Pasqua. Successivamente il nostro obiettivo è quello di effettuare altri interventi di restauro delle opere, perché come si sa molte provengono da altre chiese ed altri siti e hanno bisogno di interventi di risanamento. Inoltre, saranno necessari interventi di manutenzione, quali adeguamento degli impianti, inserimento di un sistema di videosorveglianza e consentire l’accesso alla struttura ai diversamente abili. Per tutte queste ragioni, faccio appello alle Autorità affinché possano essere utilizzati fondi pubblici”.
Al momento i sotterranei sono aperti solo il sabato e la domenica. Pensa che sarà possibile aumentare i giorni di apertura al pubblico?
“In realtà non so ancora nulla con certezza, ma sarebbe davvero molto bello. Lo scorso anno i nostri siti furono aperti nel periodo estivo anche il venerdì sera fino a mezzanotte. Per ora non ci sono certezze in merito, ma sarebbe davvero suggestivo se fosse possibile prorogare le visite anche di notte”.
Claudia Buonfanti
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