SICUREZZA AL VOMERO TRA BULLISMO E INFILTRAZIONI MALAVITOSE
“Un aspetto molto preoccupante della sicurezza al Vomero è il bullismo, soprattutto nelle scuole”.
A dirlo è l’ex Commissario, Guglielmo Fallucca che traccia un bilancio sulle problematiche legate alla sicurezza del quartiere. In particolare, come atti di bullismo, sono molto diffusi il “body shaming” (derisione di una persona per il suo aspetto fisico) e il “porn revenge” (condivisione pubblica di immagini o video intimi, all’insaputa della vittima) che utilizzano la “viralità” online soprattutto attraverso i social media. “Ci sono poi segnali di infiltrazioni camorristiche nelle attività commerciali – aggiunge Fallucca, che riveste anche il ruolo di Vicepresidente dell’Associazione ‘Vicino ai diritti del Cittadino’ e della “Consulta per la Legalità” del Vomero -. Molte attività cambiano spesso, e in maniera inspiegabile, gestione”, ciò potrebbe lasciar supporre meccanismi di riciclaggio o intimidazione.
Per altro verso, “Il quartiere è molto vigilato. È tangibile l’attività di controllo delle forze dell’ordine. Del resto, il Vomero è l’unico quartiere di Napoli ad avere due Commissariati, a Piazzetta Ruotolo e a Largo Cardarelli. Disponiamo di una mappa della rete di videosorveglianza e sappiamo che è in via di ampliamento. Il cittadino rapinato o derubato può chiedere, previa denunzia, che le forze dell’ordine acquisiscano le immagini delle videocamere installate sulla pubblica via, o presso esercizi privati, allo scopo di agevolare l’individuazione del malvivente”. Come ha inciso il lockdown sulla sicurezza? “Nella prima fase, abbiamo assistito ad una riduzione dei fenomeni criminali, ma di recente le attività illecite sono riprese”. Si sono verificate anche aggressioni a personale medico e paramedico degli ospedali del nostro quartiere, in particolare Cardarelli e Santobono. Tale situazione si è aggravata a causa del Covid. Ritiene che andrebbero ripristinati o potenziati i presidi di P.S. ospedalieri? “Al Cardarelli mi risulta ancora esistente il drappello, ma la sua attività è ridotta per carenza di personale. Si è scelto di impegnare la maggioranza delle risorse umane a presidio del territorio, ma questa scelta è pericolosa. Si è attribuita al personale medico la funzione di pubblici ufficiali, ma la mancanza di forze dell’ordine, anche per i primi rilievi investigativi e medicolegali, da effettuare sulle vittime della strada e di reati violenti, potrebbe costituire intralcio per le successive indagini”.
Marcello Ricciardi
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