Sere d’estate a Soundgarden
Un gruppo di privati fa rete per rigenerare un pezzo di territorio e restituirlo, valorizzato, ai legittimi destinatari: i cittadini. È la filosofia che si nasconde dietro il progetto Soundgarden, il giardino del suono frutto dell’impegno di realtà napoletane attive da anni nell’intrattenimento: Neapolis Festival, Stella Film, Ufficio K, Neuhm, Intolab e Lanificio 25. Il territorio è un’area della Mostra d’Oltremare, quella dell’ex padiglione bruciato, ristrutturato in chiave eco-compatibile dall’architetto Pierluigi Russo, e dal 2 giugno pronta ad accogliere i campani in un alternarsi periodico di musica, arte e cinema. A descrivere questo “contenitore di eventi” è Sigfrido Caccese, una delle anime del progetto. “Dal mercoledì alla domenica ogni sera Soundgarden accoglie un pubblico eterogeneo, composto da amanti della dance, dell’arte – nello spazio curato da Gianluca Resi e Estudio – o della migliore filmografia sulla musica. Ogni settimana è condita da party a tema e da un’attenzione particolare verso il food, con Salumeria Upnea e la Tenuta Vitagliano”.
Quanto durerà Soundgarden?
“Arriveremo fino a fine luglio tra proieizioni, mostre e eventi live. Nomi di grande qualità e di respiro internazionale come il gruppo indie statunitense Blonde Redhead il 17 luglio”.
Difficile tenere a mente tutti gli appuntamenti: come restare aggiornati?
“Sulla nostra pagina Facebook, Soundgarden Napoli, è indicato tutto: orari, prezzi, modalità di acquisto dei biglietti”.
Insomma, Soundgarden funziona.
“È difficile far quadrare tutto ma sì, la risposta del pubblico ci dice che funziona”.
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