E se il Babà non fosse napoletano? Un libro verità sui dolci
Segreti e scoperte della cucina partenopea nel testo scritto da Maria Rosaria Compagnone e Angelo Errotti edito da Cultura Nova
L’autrice: “I bambini possono scoprire la città attraverso i dolci”
I dolci napoletani: lustro che fa splendere i banconi delle pasticcerie, sorpresa e incanto del turista, ricchezza e ornamento delle tavole. Ma quale sarebbe la reazione del napoletano se qualcuno gli dicesse che una di queste delizie, dolcissima pietra miliare nell’identità della sua città, fosse, udite udite, non napoletana?
Stiamo parlando, ahi noi, del mitico, squisito, saporito babà, prelibatezza che da tempi immemori delizia il palato del popolo partenopeo.
A consolarci da questa amara delusione, un libro fresco e divertente, che, nello svelarci la triste verità, al tempo stesso diverte e interessa chiunque lo legga, nonostante sia stato concepito e scritto per il pubblico dei più piccoli.
‘Sua Maestà il Babà’, gioiellino di parole e disegni nato dal fortunato incontro fra l’estro e l’originalità di Maria Rosaria Compagnone, autrice del testo, e la penna creativa di Angelo Errotti, illustratore e disegnatore. I due, stretti da una vecchia amicizia, hanno dato vita ad un libro che vuole risvegliare nei bambini, e, perché no anche nei grandi, l’interesse e la conoscenza della nostra meravigliosa tradizione culinaria. “Il dolce può avere una funzione chiave nel risvegliare la curiosità dei più piccoli: mediante la loro scoperta si crea un più generale interesse per la propria città” ci racconta Maria Rosaria Compagnone, da cui nacque, nel lontano 2009 l’idea di questo testo. Fatta per caso l’incredibile scoperta della non napoletanità del babà, l’autrice fu spinta a saperne di più dalla rivendicazione che i suoi amici di diverse nazionalità avanzavano: non solo in Francia, ma anche in Polonia sono tutt’oggi convinti delle rispettive paternità del dolce, così come lo siamo noi a Napoli.
“Dopo varie ricerche, ho deciso di seguire la leggenda più accreditata su basi storiche, e non c’è dubbio che il babà costituisca una sorta di ponte fra diverse culture, innanzitutto con quella orientale, da cui il nome del dolce”. ‘Babà’ sarebbe infatti il nome dato al dolce in onore di Ali Babà, l’eroe dei racconti preferiti da Stanislao, il re polacco del Ducato di Lorena ai tempi in cui, secondo la leggenda, nacque quasi per sbaglio il buonissimo dolce al rhum. Il libro, pubblicato lo scorso aprile grazie all’indispensabile intervento dell’editore Amedeo Colella, scrittore e figura importante per la nascita del progetto, vede la perfetta integrazione fra testo e disegno. ‘Sua Maestà il Babà’, già presentato in diversi centri culturali vomeresi, primo fra tutti presso la libreria ‘Io ci sto’ è solo il primo passo di un progetto che vedrà come protagonisti altri due dolci essenziali nella cultura partenopea. Prossimamente su questi schermi, infatti, altri due libri ci sveleranno segreti e storie da conoscere assolutamente: ‘Principessa Sfogliatella’ e ‘La Regina Madre Pastiera’.
di Rita Sparano
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