SANDRO CUOMO ORGOGLIO NAPOLETANO IL CAMPIONE OLIMPICO INSERITO NELLA HALL OF FAME DELLA SCHERMA
I grandi dello sport che rilanciano la nostra città
Se qualcuno ha affermato che la penna ferisce più della “spada”, forse non ha mai dovuto vedersela con Sandro Cuomo, che grazie a quest’arma ha impresso il suo nome nella storia dello sport. L’oro olimpico ad Atlanta ’96 e commissario tecnico della nazionale di spada, infatti, è stato da poco inserito nella Hall of Fame della scherma. E lui, che si definisce “un napoletano DOC”, vuole condividere questo risultato con la sua città.
Per un atleta che dedica tutta la sua vita alla scherma, che valore ha un questo riconoscimento?
È una grande soddisfazione, soprattutto perché proviene dalla Federazione Internazionale e ciò significa che sono stato selezionato e votato tra i rappresentanti della disciplina nell’intero panorama mondiale. Sono orgoglioso di aver ricevuto attestazioni di stima da parte di colleghi e giornalisti, ma soprattutto di aver sentito il calore della mia città d’origine: sono nato e vissuto a Napoli e ho lottato per portare qui la grande scherma.
È stato ripagato per l’impegno che negli anni ha messo nelle iniziative per la città?
Purtroppo a Napoli il problema risiede nell’amministrazione. Ad esempio, con il Club Schermistico Partenopeo più di due anni fa abbiamo ottenuto, grazie al commissario del tempo Andrea Torino, la gestione dell’Istituto Martuscelli vicino al Corso Europa. Siamo partiti alla grande, ma, appena il ruolo di commissario è rimasto vacante, non c’è stata più alcuna nomina e la struttura è stata abbandonata. Ora, per le riprese di un film, è stato nominato un commissario pro tempore, ma dopo cosa accadrà? Napoli è una città che ha tante possibilità: ci sono i fondi, i finanziamenti della comunità europea e anche gli impianti, ma portare avanti progetti senza l’aiuto delle istituzioni rischia di diventare una lotta contro i mulini a vento.
Che ruolo ha la scherma nel panorama dello sport a Napoli e in Italia?
Non è più ritenuto uno sport d’élite e quindi nell’ultimo decennio ha avvicinato sempre più persone, di tutte le classi sociali. Inoltre, adesso ci sono tanti progetti di integrazione: noi del Club Partenopeo abbiamo avuto un grande riscontro per le attività dedicate ai disabili e ai non vedenti. La scherma, poi, è una disciplina che attira tutti perché non valorizza solo le caratteristiche fisiche, anzi, per eccellere ognuno può sfruttare il suo punto di forza: chi l’intuizione, chi la rapidità! Inoltre, la nostra attrattiva aumenta ciclicamente grazie alle Olimpiadi. Siamo la disciplina che porta più medaglie al nostro Paese e questa “pubblicità” fa riempire, ogni quattro anni, le palestre di nuovi iscritti.
Parlando appunto di Olimpiadi, come ci si sta preparando in vista della prossima estate?
Lavoriamo con serenità, poiché sia per la spada maschile sia per quella femminile abbiamo già qualificato tutti gli atleti possibili. Pare che il CEO di Tokyo 2020 (o meglio, 2021), Toshiro Muto, sia molto determinato affinché i giochi si svolgano. Noi cercheremo, quindi, di farci trovare pronti. Pur non potendo modulare gli allenamenti in vista di gare a breve termine, poiché sono state posticipate tutte a gennaio, stiamo organizzando molti ritiri con la nazionale e facciamo simulazioni di gara. L’ultimo decreto prevede che si possano praticare le attività agonistiche e questo ci incoraggia a non mollare la presa. Tuttavia, in questo periodo, le persone si sono allontanate dalle palestre, sempre più associate a un’immagine di pericolo. Purtroppo l’emergenza sanitaria ha messo il mondo dello sport in ginocchio, ma spero che tutti, alla fine, riusciremo a rimetterci in piedi.
Gabriele Russo
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