San Martino: un “Parco del Castello” nei giardini abbandonati
Molti residenti a San Martino avranno notato un’area dismessa, ubicata quasi alla confluenza tra via Annibale Caccavello e il Belvedere di San Martino. Attraverso un portone arrugginito con alcune feritoie, si intravede una fitta sterpaglia e, al di là di questa, la splendida vista sul golfo di Napoli e sulla zona flegrea, bellezza però negata al quartiere. L’area, ai piedi degli antichi bastioni di Castel Sant’ Elmo, sarebbe un polmone verde di circa 7mila mq, un gioiello paesaggistico e ambientale, ma langue nell’abbandono. Non mancano in loco catafalchi, presumibilmente abusivi, nonostante si tratti di zona sotto tutela paesaggistica. Per strapparla al degrado, il consiglio circoscrizionale del Vomero chiese, circa 14 anni fa, di acquisire quegli spazi verdi, per metterli a disposizione della cittadinanza e dei turisti.
L’area è di proprietà del Demanio regionale: parte era in locazione all’ex Arin, da anni non più interessata, e parte ad un privato, destinatario di un’ingiunzione di sfratto, e poi deceduto.
Il consiglio circoscrizionale, recependo numerose richieste degli abitanti del Vomero, diresse la richiesta al Demanio regionale, ma da palazzo Santa Lucia non arrivò mai nessuna concreta risposta. Un cancello a Villa Covino impedisce l’accesso a questo polmone verde che fu sequestrato nel luglio 2005, per iniziativa della Soprintendenza ai Beni Culturali e paesaggistici, ma poi dissequestrato per prescrizione termini. Il Parlamentino del Vomero vi avrebbe voluto realizzare un parco pubblico o agricolo, o un percorso pedonale tra via Caccavello, i giardini della Certosa e la via Pedamentina. L’Iniziativa, inoltre, è stata apertamente sostenuta da intellettuali come Aldo Masullo, Gerardo Marotta, e Vincenzo Maria Siniscalchi. Il compianto consigliere circoscrizionale del Vomero, Giuliano De Cristofaro, fu tra i promotori del progetto, lottando contro il silenzio opposto dal Demanio regionale, accusato di apparente disinteresse a rientrare in possesso dell’area, mediante esproprio o sgombero degli occupanti abusivi.
Neppure la Polizia locale, col nucleo antiabusivismo, pur avendo segnalato a più riprese la presenza di costruzioni illegittime, è riuscita a incidere sulla riapertura di questa meraviglia alla cittadinanza di San Martino, quartiere che vive il paradosso d’essere circondato dal verde della vigna (privata) di San Martino, ma di restare ancora oggi privo di uno spazio pubblico per il gioco dei bambini, il passeggio delle carrozzine, il ristoro degli anziani e la gioia delle famiglie. Di recente, a favore della ripresa del progetto, si è mossa la sezione Vomero-Arenella dei Verdi, che, nei mesi scorsi, si sono dapprima impegnati in una volontaria bonifica dell’area, e, quindi, hanno organizzato una raccolta firme per convincere la Regione a rendere possibile la realizzazione del “Parco del Castello”.
Marcello Ricciardi
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.