Via San Gennaro, l’eterno cantiere
Forse non tutti sanno che l’area su cui sorge l’Ospedale Santobono ospitava anticamente un bellissimo parco di proprietà di una nobile famiglia, con piante, fontane ed edifici di pregevole fattura, dei quali è ancora visibile qualche minima traccia in via San Gennaro ad Antignano.
Eppure, proprio in questa strada, ci si imbatte in qualcosa che non ha proprio nulla a che vedere con l’antica bellezza del luogo: provenendo da piazza degli Artisti si intravede già da prima del ponte di via Mario Fiore un groviglio di tubi Innocenti che dal muro dell’ospedale protende minacciosamente verso il centro della via. Sfortunatamente, dal lato opposto un’escrescenza metallica altrettanto sinistra invade la carreggiata in una sorta di mostruosa simmetria: si tratta delle impalcature sistemate nell’ormai lontano 2009 in seguito al crollo di un muro di contenimento. Da allora non molto si è mosso, e la vegetazione che afferma sempre più rigogliosa il proprio dominio sui tubi e su ciò che rimane delle opere in muratura non ha la bellezza e il significato eco-apocalittico di un romanzo di Margaret Atwood, al massimo ha il sapore amaro dell’abbandono e del degrado. Sì, perché nel momento in cui alle situazioni descritte si somma l’immancabile accumulo di rifiuti, non esistono altre espressioni per descrivere l’insieme. Se si aggiunge che il pericolo di ulteriori crolli è tutt’altro che scongiurato (è presente un segnale di pericolo che mette in guardia i pochi passanti), risulta chiaro che un tempestivo intervento è non solo auspicabile, ma necessario. Via San Gennaro ad Antignano non sarà via Orazio, ma i suoi residenti hanno diritto nondimeno al decoro e alla sicurezza.
Gabriele Basile
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