Salutarsi va bene, ma con rispetto
Il bel gioco? dimentichiamolo. Inutile essere nostalgici di Sarri o Benitez. I risultati? Dipende dalle attese. Gattuso ha trovato una situazione difficile, ha preso delle decisioni, anche dure e sotto certi versi discutibili, ma se ne è assunto la responsabilità, e non senza fatica sta cercando di tirare il Napoli fuori da un fosso nel quale si era gettato da solo. Un lavoro che nel presente ha riconsegnato una classifica dignitosa, mentre non si sa se si stiano gettando le basi per il futuro. Un Napoli che fa a meno dei suoi senatori è una squadra che ridimensiona i suoi obiettivi.
Usare col contagocce, a causa di una probabile cessione estiva, i campioni che ci hanno deliziato negli ultimi anni sembra una resa ad una nuova realtà meno ambiziosa. Sarebbe comunque auspicabile salutare in modo dignitoso chi ci ha fatto ammirare sprazzi di calcio straordinario. Ma il rispetto tra società e alcuni giocatori sembra, ormai, perso definitivamente per colpe reciproche. A questo si aggiunge che sia la società che l’allenatore, per motivi differenti, hanno usato due pesi e due misure.
Con giocatori che, a quanto sembra, nonostante siano stati tra i fautori della famosa ribellione, sono stati immediatamente reintegrati nella rosa e inseriti addirittura al centro di un progetto. Mentre altri hanno faticato a riconquistare un posto in squadra, nonostante una classe cristallina, ed altri ancora, invece, sono usciti completamente dai radar, alcune volte attraverso la comunicazione di infortuni più o meno attendibili. Una gestione probabilmente dettata dalla decisione di effettuare queste cessioni eccellenti e farlo accettare meglio ai tifosi. Ma se alcuni giocatori non hanno mercato, e quindi sono costretti, anche da contratti onerosi e lunghi, a restare a Napoli, altri, con contratti in scadenza, sono praticamente stati defenestrati. È giusto trattare colonne della storia recente del nostro calcio come Mertens (con il quale, però, sembra tutto risolto), Callejon, Koulibaly o Allan in questo modo? È sicuramente giusto pretendere da loro professionalità e rispetto fino all’ultimo giorno di contratto, ma poi anche quando un idillio finisce, la storia non si deve chiudere per forza male. Le recenti cessioni di Albiol, e ancora prima Reina, hanno lasciato l’amaro in bocca. Forse sarebbe meglio essere più equi e, se proprio si deve salutare qualcuno, farlo con eleganza.
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.