Rotonda della Legalità “Il progetto è fermo”
Il mese scorso Vomero Magazine ritornò a parlare, a distanza di un anno, del monumento dedicato a Giancarlo Siani, interrogandosi sulle sorti della Rotonda della Legalità. Il problema sembrava ruotare attorno all’ultimo, decisivo, documento, la cui apparizione avrebbe finalmente dato il via alla realizzazione dell’installazione; tuttavia la realtà appare ora lontana da questa ipotesi.
La nostra redazione è stata infatti contattata dall’Architetto Vincenzo De Luce tramite un messaggio di posta elettronica, il cui testo viene di seguito riportato per intero.
“Gentile redazione di Vomero Magazine, sono l’architetto Vincenzo De Luce, vincitore del concorso di progettazione per l’installazione artistica dell’auto di Giancarlo Siani nella rotonda di via Caldieri.
Ho letto l’articolo a firma di Gabriele Basile sui ritardi per la mancata realizzazione del nostro monumento e vorrei cogliere l’occasione per informarvi sullo stato attuale del progetto. I disegni strutturali della rotonda di via Caldieri, indispensabili per dimensionare le fondazioni del nostro progetto, recuperati con molta difficoltà e ritardi burocratici presso il Genio civile, sono risultati incompleti, privi di alcune informazioni fondamentali come lo spessore delle travi a sezione variabile che definiscono la raggiera della rotonda. A questo punto si sarebbero resi indispensabili dei saggi in loco per valutare dimensioni e posizioni delle travi, che allo stato attuale, nel corso del 2016, nessuno dei soggetti promotori del concorso si è impegnato ad effettuare. Il nostro progetto è, tristemente, in uno stato di limbo da ormai 4 anni, dal dicembre 2012…credo manchi davvero la concreta volontà da parte della nostra amministrazione di voler realizzare il Mehari. Vi ringrazio per il vostro articolo, perché, ricordando il significato più profondo del nostro progetto, è importante “non dimenticare”.Cordiali saluti,
arch. Vincenzo De Luce”
Basandosi su quanto specificato dall’Architetto, il quadro risulta più chiaro: ci si trova in presenza non solo dell’endemico pressapochismo del nostro Paese (e contro il quale ogni forma di denuncia è pura accademia, oltre che, ormai, giornalisticamente irrilevante), ma – cosa assai più grave – pare che a mancare sia proprio l’intenzione di portare a termine il progetto. Apprendere che il monumento a Giancarlo Siani, Silvia Ruotolo, Salvatore Buglione e le altre vittime della Camorra sia «in uno stato di limbo» è del tutto inaccettabile, e – repetita iuvant – si auspica davvero una veloce risoluzione del problema. Se poi, le difficoltà di natura tecnica dovessero risultare insuperabili, l’extrema ratio potrebbe essere quella di considerare la rilocazione dell’opera in un altro punto del territorio collinare, lasciando alla rotonda di via Caldieri una targa o una lapide commemorativa.
La nostra rivista non smetterà di monitorare la situazione, fornendo tutti gli aggiornamenti sulla vicenda, facendo da cassa da risonanza non solo all’Architetto De Luce, ma a tutti coloro che ritengono doveroso la realizzazione del monumento, contribuendo a non farle sentire più delle voci che gridano nel deserto.
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