Rinasce la Basilica della Pietrasanta
Iovine: in autunno inauguriamo il “Miglio di Pietra”
Un bambino calcia un pallone cercando di centrare i pali di una porta disegnata su un muro. Al suo fianco macchie di unto di olio, frutto del lavoro di un’officina meccanica. Potrebbe essere il quadro di una periferia degradata, invece, per fortuna, è solo il ricordo del degrado del passato, in pieno Centro Storico, dell’ingresso della Basilica della Pietrasanta. Oggi, grazie allo straordinario lavoro dell’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus, presieduta da Raffaele Iovine, sulle scale si trovano fiori che vengo sostituiti periodicamente, le pareti sono ristrutturate, come i portoni e, all’ingresso, lo spettacolo è affascinate e stimola un’enorme curiosità. L’occhio cade, infatti, sulla cupola della Basilica e sulla mostra, in programma in questi giorni, dedicata al grande artista russo Chagall. Un appuntamento di grande respiro che si attaglia perfettamente al desiderio dell’associazione di lavorare a livelli internazionali. Ma ciò che colpisce, insieme all’entusiasmo ed alla voglia di portare un riscatto al territorio, è l’incredibile scenario sotterraneo, ad oltre 40mt di profondità, che in autunno sarà disponibile per tutti i visitatori. Si chiamerà “Miglio di Pietra” ed è un percorso affascinante tra i resti dell’acquedotto greco-romano e grandi cisterne, che collegherà la Basilica all’anfiteatro dell’Anticaglia. Un luogo scavato nel tufo, quello utilizzato per costruire i palazzi che circondano la Basilica, che è diventato anche luogo didattico grazie alla collaborazione che l’associazione ha sviluppato con l’Osservatorio Vesuviano. I visitatori potranno, infatti, conoscere l’evoluzione geologica della città attraverso un video-documentario proiettato nella cava. Ma lo spazio sotterraneo colpisce per la commistione fra antico e moderno, fra classico e tecnologia. È impossibile non notare il pavimento che diventa acqua, grazie ad un gioco visivo, o non essere affascinati dalle ricostruzioni in realtà virtuale. “È un lavoro nato dalla volontà di un gruppo di imprenditori privati che è riuscito a creare importanti sinergie, in primis con il Cardinale Sepe, ma anche con le istituzioni e con la soprintendenza, per dare nuovo lustro ad un luogo dallo straordinario fascino” racconta Raffaele Iovine, storico del ‘700, vicedirettore della collana Frontiera d’Europa, oltre che allievo di Gerardo Marotta. Investiti oltre 2 milioni di euro che sono stati destinati esclusivamente alla parte interna della Basilica mentre la facciata è rientrata nei progetti di riqualificazione finanziati dall’Unesco. Sono serviti 7 anni di duro lavoro, da quel 2011 in cui il complesso monumentale fu affidato all’associazione, per ottenere un risultato che arricchisce l’offerta culturale della città culminato con l’inaugurazione del 2018. Anche se già nel 2016, con la mostra “I tesori nascosti” curata da Vittorio Sgarbi, la Basilica aveva ricominciato a vivere. “Tutela e valorizzazione non sono in antitesi – dichiara l’imprenditore-filosofo, Iovine – bisogna far comprendere il messaggio che l’impresa culturale deve essere sostenibile e generare valori. Solo in questo modo il nostro lavoro potrà essere preso come esempio ed essere replicato in altri luoghi che necessitano di interventi per tornare a splendere”. “Il nostro obiettivo – prosegue Iovine – è anche costituire una multisala della cultura dove mostre, musica, libri si uniscano in un unico prodotto”. Da qui nasce anche la collaborazione con il Mann insieme al quale è stata organizzata l’esposizione “Sacra Neapolis – culti, miti e leggende” che permetterà ai visitatori di ammirare nella Basilica le statue di Iside e Nike oltre a piccole riproduzioni in terracotta componenti la stipe votiva di Caponapoli. “Credo molto nelle collaborazioni e nella promozione reciproca – conclude Iovine –, per questo è nata l’idea di unire un gruppo di luoghi turistici e costituire una ‘Via dell’archeologia’ che, anche attraverso promozioni comuni, mette in rete la Pietrasanta con il Mann e, a breve, con Sant’Aniello a Caponapoli, San Lorenzo Maggiore, il Duomo e la Fondazione Banco di Napoli”. A turisti e napoletani non resta che iniziare ad avventurarsi in questo fantastico percorso fatto di storia e cultura.
Giuseppe Porcelli
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