Ridurre lo spreco di cibo per contribuire a salvare il Pianeta
di Vittoria Vittoria professore ordinario di chimica
Lo spreco alimentare è un’inaccettabile contraddizione della nostra epoca: infatti se da un lato vi è la necessità, nei prossimi anni, di aumentare la produzione di cibo per nutrire una popolazione sempre crescente, dall’altro nel mondo si spreca oltre un terzo del cibo prodotto. La FAO (Food and Agriculture Organization) calcola che ogni anno si sprechino 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a 1/3 della produzione totale destinata al consumo umano. Il solo spreco di cibo in Italia ha un valore economico che si aggira intorno ai 13 miliardi di euro all’anno. Con il cibo buttato vengono, infatti, sprecati anche la terra, l’acqua, e i fertilizzanti che sono stati necessari per la sua produzione.
L’ambiente è stato quindi inquinato, sfruttato o alterato invano. Uno strumento efficace per la lotta allo spreco alimentare, tra i tanti che si sta cercando di studiare e mettere in campo, sono le “etichette intelligenti”. “Smart labels” sono etichette che includono la tecnologia RFID (dall’inglese Radio-Frequency IDentification, in italiano “Identificazione a radiofrequenza”) sensibili, dotate di un innovativo sistema di lettura e di riconoscimento.
Nel prossimo futuro sui prodotti presenti al supermercato il consumatore potrebbe trovare una vera e propria etichetta “intelligente” che non si limita a riportare i valori nutrizionali o la provenienza dell’alimento ma potrebbe anche rilevare l’effettivo stato di conservazione del cibo grazie a dei sensori chimici di temperatura e umidità.
Interessanti soluzioni vengono sviluppate anche per l’uso domestico, ad esempio per ricordarci quando abbiamo aperto una confezione e quando scadrà, anche attraverso una semplice app installata sul telefonino. Insomma il futuro avanza velocemente e vorticosamente!
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