Racket e furti in casa, il comandante dei Carabinieri: “Uniti contro i malviventi”
Da sempre i Carabinieri sono i tutori della sicurezza, dell’ordine e della legalità. Sono al fianco degli italiani per garantirne l’autentica libertà, una presenza costante tra la gente. Tra questi vi sono i Carabinieri della Compagnia di Napoli Vomero, sempre attenti ai problemi della collettività dei nostri quartieri. In questi giorni abbiamo incontrato il Comandante, Capitano Giovanni Ruggiu (in foto), per raccogliere le sue impressioni e tracciare un bilancio della situazione cittadina negli ultimi mesi, approfondendo in particolar modo il tema della sicurezza.
Quali sono le condizioni di sicurezza nei quartieri Vomero ed Arenella?
“Nei quartieri Vomero ed Arenella è in costante aumento la richiesta di sicurezza da parte dei cittadini. Si richiede di poter passeggiare per le strade senza voltare lo sguardo a potenziali pericoli. Di vivere il territorio in totale serenità, senza aver paura di uscire di casa. La sicurezza è un tema centrale nella nostra nazione, ove si avverte, soprattutto in alcune aree, un certo disagio sociale. Napoli, come tutte le grandi metropoli, presenta dei fenomeni criminali, ma nonostante questo, non possiamo ascrivere il capoluogo partenopeo a città insicura per eccellenza. I quartieri Vomero ed Arenella sono tra i più densamente popolati della città.
In questi luoghi si verificano eventi criminosi, preoccupanti per i cittadini, ma decisamente meno inquietanti rispetto a ciò che accade in altre zone della città. Le forze dell’ordine sono presenti nel territorio attuandone il controllo capillare attraverso pattuglie che coprono tutto l’arco della giornata. L’Arma dei Carabinieri svolge numerosi servizi preventivi soprattutto in alcune fasce orarie, al fine di prevenire i reati. In particolar modo i reati predatori quali: furti, rapine e truffe. Certamente tra i crimini maggiormente presenti nei nostri quartieri”.
In questi ultimi anni si registrano numerosi furti in appartamento, questo costituisce una forte preoccupazione per i cittadini. Cosa si sente di dichiarare alla gente che chiede tranquillità in tal senso?
“Si parla spesso di criminalità diffusa e soprattutto di furti negli appartamenti. Ciò è comprensibile perché il furto nella propria casa, oltre a generare un ovvio allarme sociale, è percepito come una violazione della privacy e dell’ambiente più intimo nel quale si svolge la propria vita familiare. A differenza di quanto si possa pensare, negli ultimi tempi la situazione è migliorata nettamente. E’ necessario non dimenticare infatti, che il momento storico che stiamo vivendo è caratterizzato da una forte disoccupazione e dalla generale tendenza della popolazione ad accantonare i propri risparmi a fronte dell’incertezza circa l’effettiva ripresa economica del paese. Tali contingenze sarebbero potenzialmente idonee a determinare un incremento dei furti in abitazione, ma grazie al potenziamento delle attività, soprattutto di tipo preventivo, messe in atto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli negli ultimi anni, quando non si è riscontrata diminuzione, si è comunque registrata una mancanza di incremento del fenomeno. Dato significativo in termini di valutazione dell’efficacia della strategia posta in essere. Le Forze dell’Ordine preposte al controllo del territorio lavorano costantemente per garantire il più alto grado possibile di sicurezza. L’Arma dei Carabinieri ha come obiettivo primario il servizio al cittadino e quindi anche quello di garantire la serenità alla popolazione. Il nostro impegno quotidiano mira dunque, come detto, oltre che alla repressione dell’illecito, ad un’attenta prevenzione dello stesso, attuata mediante l’impiego di numerose pattuglie in autovettura e motocicli nelle ventiquattro ore, nonché attraverso un attento vaglio di segnalazioni rese dal cittadino, relative a situazioni sospette, comunicate alla nostra Centrale Operativa attraverso il numero telefonico di emergenza 112”.
Come si possono prevenire i furti negli appartamenti e quali consigli dare alla Cittadinanza?
“L’aumento dei furti in appartamento avviene storicamente nel periodo estivo, perché molti cittadini si assentano dalle proprie abitazioni per un periodo di vacanza. Dunque i malintenzionati trovano una situazione favorevole ed agevolata per introdursi negli immobili. E’ necessario tenere presente che i ladri in genere agiscono ove ritengono ci siano meno rischi di essere scoperti, negli alloggi disabitati, o in quelli nei quali vi sia una ridotta capacità di reazione da parte degli occupanti. In generale negli appartamenti abitati da persone più deboli, ad esempio anziani. Inoltre a causa delle elevate temperature estive, molte persone in quei periodi, dormono con le finestre aperte. Questo potrebbe rivelarsi rischioso, soprattutto se non si abita in piani particolarmente elevati. In ogni caso si evidenzia che la scelta dell’abitazione da svaligiare è frutto di una serie di appostamenti da parte dei soggetti malintenzionati. Questi accertamenti possono durare anche diversi giorni, per questo è importante che chiunque noti comportamenti sospetti avvisi tempestivamente gli organi di polizia.
E’ opportuno ricordare a tutti i cittadini che è fondamentale, in circostanze simili, richiedere l’appoggio e la collaborazione delle Forze dell’Ordine, anche chiamando il numero di pronto intervento 112 a qualsiasi ora del giorno e della notte”.
Quanto è diffuso il racket nei quartieri Vomero ed Arenella?
“Attualmente il fenomeno estorsivo ai danni di commercianti, artigiani ed imprese edili della zona è presente in maniera non dissimile dalle altre zone del capoluogo. L’Arma dei Carabinieri è attiva anche mediante il Carabiniere di Quartiere e i Comandanti di Stazione, al fine di creare un percorso privilegiato di fiducia con i commercianti del luogo, per spronare le vittime del reato a denunciare gli estorsori, confidando nella magistratura e nelle Forze dell’Ordine”.
Concretamente, cosa dovrebbe fare un esercente a cui viene chiesto di pagare il “pizzo”?
“Volendo portare la discussione su un livello più concreto, osserviamo che l’esercente al quale sia chiesto il pagamento del “pizzo”, dovrebbe mettersi subito in contatto con i Carabinieri e con la Polizia di Stato. E’ importante sottolineare che non vanno sottovalutati i primi segnali “strani”, quali ad esempio il passaggio, anche ripetuto, di persone sospette; infatti, questo genere di condotta, potrebbe essere prodromica al perfezionarsi della condotta estorsiva. Una volta subìta la richiesta di denaro è comunque importante non chiudere subito la trattativa con l’estorsore. Bisogna prendere tempo, presentare denuncia e dare la possibilità agli organi di polizia di compiere le indagini per risalire al responsabile dell’attività illecita. Il messaggio che è necessario far passare è quello relativo all’importanza del confronto tra commercianti, anche con il coinvolgimento delle associazioni di categoria e delle associazioni antiracket, sempre molto attive sul territorio, al fine di condividere problematiche, paure e modi di agire, per poi creare un’azione unitaria e solidale utile ad affrontare e risolvere nel modo migliore la situazione. Mai cedere alla paura, poiché l’Arma dei Carabinieri, così come la Polizia di Stato, è sempre vicina alle vittime di questo detestabile reato e le segue nel percorso volto al ripristino della legalità. Una nota conclusiva merita di essere dedicata al D.L.225/2010 (con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n.10) che ha ampiamente modificato la legge 23 febbraio 1999, n.44, “Disposizioni concernenti il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura”. In particolare è stata riscritta l’intera normativa in esame, al fine di garantire il risarcimento a chi, per avere denunciato richieste estorsive e aver collaborato con le istituzioni, subisce un danno alla propria attività economica e ai propri beni. In questo modo le istituzioni rafforzano la vicinanza all’imprenditore anche dopo la consumazione del reato ed al di là del piano repressivo, sostenendo l’imprenditore con un aiuto concreto teso al ripristino della funzionalità dell’azienda e alla vanificazione di rappresaglie mafiose”.
Quali crimini sono più diffusi nella V Municipalità?
“Sicuramente i reati contro il patrimonio, quali furti e rapine. Considerato che tali quartieri sono altamente residenziali, abitati per buona parte da liberi professionisti e media borghesia, la zona risulta essere caratterizzata da un benessere più tangibile rispetto ai quartieri confinanti”.
Qual è la soluzione affinché i cittadini possano meglio confrontarsi con gli operatori delle Forze di Polizia ed acquisire maggiore fiducia nelle istituzioni?
“La polizia di prossimità, che è maggiormente coinvolta nella vita quotidiana degli abitanti, in special modo nelle grandi realtà metropolitane come possono essere i quartieri Vomero ed Arenella. Infatti l’esperienza maturata fino ad ora testimonia la fiducia che i cittadini ripongono nei Carabinieri, contribuendo a prevenire la commissione dei reati. L’agente ha un miglior inserimento nel tessuto sociale e favorisce, con la dimensione della convivialità, un avvicinamento fra istituzioni ed abitanti”.
Cosa vuole dire ai cittadini?
“Fin da quando mi sono insediato, tra le persone che ho incontrato, ho sempre sottolineato l’importanza di una collaborazione attiva tra cittadini e istituzioni, e nel caso specifico con i Carabinieri, richiedendo loro di essere parte attiva nella società e segnalare qualsiasi episodio, anche solo potenziale, di illecito, senza però mai sostituirsi alle Forze dell’Ordine. Basta riferire cosa si è visto o notato. Solo così si può vivere un futuro migliore”.
Mirko Galante
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