Quella calamita che avvicina due corpi: l’attrazione
Perché mi attrai proprio tu?
Come faccio a capire se attraggo proprio te?
C’è poco da fare… La razionalità, i ruoli, le funzioni, la morale talvolta poco possono dinnanzi a quel ‘quid’ tanto inspiegabile che porta ad essere attratti dall’altro. C’è chi la definisce magia, chi preferisce chiamarla forza misteriosa. Può non essere amore, ma solo forte infatuazione. La si può vivere in un solo incontro o gustarla nel tempo. Legittima o rubata… Una parentesi in cui si vive e si consuma l’attrazione tra due corpi. La spiegazione del perché accade è alquanto complessa. Tanti sono gli approcci teorici che ne hanno dato una motivazione. Di primo impatto, l’aspetto esteriore è sicuramente un fattore con un notevole peso poiché è attraverso di esso che tendiamo a valutare una persona in termini di felicità, realizzazione, sensibilità. E quanto più attraente la consideriamo, tanto migliori saranno le qualità psicologiche a lei attribuite. Le teorie evoluzionistiche sostengono che si risponde sempre ad un fine riproduttivo, motivo per il quale si cercherebbero nell’altro caratteristiche fisiche capaci di ottimizzare la procreazione. Un approccio più prettamente psicologico sostiene che esperienze positive vissute nel nostro passato, legate a forti emozioni, costituiscono rinforzi nel trovare qualcuno che possa farle rivivere. Anche la chimica dice la sua in merito: sarebbero i feromoni (sostanze chimiche prodotte naturalmente dal corpo) a rivestire un ruolo determinante nell’attrazione tra uomo e donna. Al di là delle differenti chiavi di lettura, di sicuro siamo attratti da chi può soddisfare i nostri bisogni, quando troviamo nell’altro ciò che ci manca. Ma quali sono i segnali che possono farci comprendere se l’altro è attratto da noi? Le donne sono più brave degli uomini a usare e comprendere sia le parole sia il linguaggio non verbale. L’americana Patricia Allen, autrice di un libro dal titolo Getting to “I DO” (Come arrivare al “Sì, lo voglio”) fa l’esempio di una tipica astuzia femminile: fissare un uomo per cinque secondi per fargli capire che si è interessate a lui. Non solo…. Giocare con i capelli, mordersi le labbra, inclinare la testa da un lato così da scoprire il collo, cercare il contatto fisico. Anche gli uomini inviano i loro segnali: Giocare con la cravatta, avvicinare le mani nella zona dell’inguine, guardare in modo fisso e prolungato sono indice di interesse. Ci sono, in particolare, cinque segnali dell’attrazione che valgono per entrambi i generi:
• Se piace qualcuno, si tende inconsapevolmente ad adoperare la voce come uno strumento musicale per toccare le sue corde nascoste, abbassando o alzandone il tono.
• Quando si è “colpiti” da una persona attraente, il cervello rilascia dopamina che provoca la dilatazione delle pupille. Questo avviene perché l’ondata di dopamina eccita le terminazioni nervose degli occhi, i muscoli si contraggono e le pupille si dilatano.
• Alcuni psicologi anglosassoni hanno evidenziato ciò che definiscono ‘mirroring’: se una persona attrae, si tende ad imitare il linguaggio del suo corpo inconsciamente. E la cosa pare essere apprezzata.
• La sudorazione delle mani, dovuta allo stesso cocktail di sostanze chimiche che generano eccitazione nel nostro cervello agisce sulle ghiandole del sudore.
• Alla vista di una persona attraente, il nostro cervello invia precisi segnali alla ghiandola surrenale, che secerne ormoni, come l’adrenalina e la noradrenalina, i quali scorrendo attraverso il sangue, fanno sì che il cuore batta più veloce e più forte.
Alla luce di quanto detto, emerge la complessità di questo meccanismo.
Forse, dopo averne saputo un po’ in più dal punto di vista teorico, è opportuno che ognuno abbia la sua personale chiave di lettura rispetto a ciò che ha vissuto, vive, vivrà.
Perché a prescindere da testi, manuali e contributi scientifici, si tratta di quel brivido che eccita, avvicina, fa aspettare impazienti un cenno, un gesto, un incontro rubato…
E poco importa cosa sia. Talvolta è un semplice sguardo, uno sfioramento di dita, il modo di camminare a rendere qualcuno irresistibilmente attraente…
Manuela Morra
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