Quel “profumo” di zolfo che fa bene al nostro corpo
Con maggio iniziano le gite fuori porta e le giornate da trascorrere all’aria aperta. Per questa primavera voglio suggerire un modo diverso per trascorrere un momento dedicato al nostro benessere. Sto parlando di un benessere che viene dal suolo, dalla terra, sfruttando le proprietà benefiche offerte dalla natura. Consiglio quindi una visita alla Solfatara che da due millenni soffia sbuffi di anidride solforosa e getti di fango bollente che racchiudono proprietà preziose per il benessere del corpo. Nell’antichità i vapori e le stufe naturali venivano utilizzati per scopi medicamentosi e terapeutici. La Solfatara è un sito visitabile ed è molto salutare inspirarne a pieni polmoni i benefici vapori. Il cratere si visita liberamente: di solito si parte dal Pozzo d’acqua minerale, una falda di acqua calda e asprigna al sapore di limone, che nel Medioevo era ritenuta miracolosa per la cura della sterilità femminile ed era utilizzata anche per guarire scabbia, febbre e problemi di stomaco. La fangaia, poco più avanti, è un pentolone di argilla bollente che emette gas fino a 250 gradi. Il fango è da sempre sfruttato per scopi terapeutici e termali. Le Stufe Antiche sono due grotte naturali utilizzate in epoca romana come sudatori: sostando al loro interno si inalavano vapori solfurei, come in una sorta di aerosol naturale, mentre l’elevata temperatura provocava un’elevata sudorazione. Ottime soluzioni per il beneficio delle vie respiratorie, della pelle e dei muscoli. La Bocca Grande è la principale fumarola della Solfatara. La sua presenza è preannunciata dal tipico odore, non propriamente gradevole ma decisamente salutare, di zolfo, o meglio di uova marce. Nonostante tutto, conviene respirare a fondo capiamo meglio il perché: Lo Zolfo è uno degli elementi essenziali dell’organismo umano, presente sia nella composizione di tutte le cellule che in quella di organi e tessuti come la cute, la cartilagine (che ne è la più ricca), i tessuti nervosi e quelli dell’apparato respiratorio, e fa parte anche di alcuni ormoni e vitamine indispensabili (biotina). Inoltre, lo Zolfo ha molta influenza sulla crescita e sulla rigenerazione dei tessuti, sull’attività dei muscoli scheletrici e del cuore, sull’attività dell’emoglobina, sulla formazione di anticorpi. Tale sostanza partecipa a molte altre funzioni dell’organismo. Ne deriva che in molte affezioni, da quelle reumatiche alle dermatologiche, da quelle respiratorie alle ginecologiche, la carenza di zolfo determina l’insorgere della malattia. Lo Zolfo viene assorbito dall’organismo attraverso gli alimenti in quantità tale da mantenere nell’individuo lo standard dello 0,25% circa del peso corporeo, quantità sufficiente per il benessere. Se insorge la carenza di zolfo o se la si vuole prevenire, una cura termale sulfurea costituisce un’accertata forma di integrazione del cosiddetto “elemento divino” (così lo Zolfo era definito dai Greci) e un valido mezzo per ottenere favorevoli effetti nel trattamento di alcune malattie.
ROSALBA BALDI
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