Quel nemico/amico chiamato Tempo
di Manuela Morra sessuologa e psicoterapeuta
Vi siete mai soffermati a riflettere sul modo in cui ci relazioniamo al tempo? Da giovani, si bruciano le tappe, sperando di diventare ‘grandi’ al più presto. Da adulti, si vorrebbe che, ogni tanto, mollasse la presa. Da anziani, si vive nel passato di ciò che è stato. Ci sono situazioni in cui si contano i minuti, affinchè arrivi quel giorno, quell’ora tanto attesi. Altre in cui si spera che, la vita regali qualche istante in più.
Ci affianca, fedele compagno, talvolta in sintonia, altre, in stridente contrasto con ciò che proviamo in quel momento. Tutto ciò che ci circonda, ricorda che lui è lì, sempre presente. Visibile attraverso i segni che lascia sul nostro volto, nel nostro cuore. Alleato nel lenire i grandi dolori, nemico, nel toglierci il bene a noi più prezioso. E cosa ne pensate quando si presenta alto e imponente, ricordandoci che non è in nostro possesso.
Già… Perché è esattamente così…
Pensiamo, ci illudiamo di poter avere su di lui un ascendente. Ci affanniamo, rinviando a ‘domani’ ciò che potremmo fare oggi. E poi? E poi, quando meno ce lo aspettiamo, ci ricorda che sfugge ad ogni nostra forma di controllo e volontà. Ed è allora, che molti di noi sospiriamo, pensando che è proprio un peccato, non poter tornare indietro.
Ma lui, il tempo, non fa sconti a nessuno. Per questo, cari lettori, viviamo oggi ciò che merita di essere vissuto… E come Lorenzo il Magnifico ci ricorda:”Chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza”.
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