QUANTO È BELLO SAPER PERDONARE
Saper perdonare.
Sembra un atto riservato a chi è credente, praticante; possibile solo per chi è capace di porgere l’altra guancia… Ma non è così.
Il perdono è un processo, un dono, per la relazione che si sta vivendo, ma soprattutto per se stessi.
Chi ha la capacità di perdonare, è colui che avvia, dentro di sé, una serie di passaggi, preziosi per conoscersi e alleggerirsi.
Pensate a quanta energia, quanto tempo incanalati ad alimentare rancore o rabbia e risentimento verso una determinata persona o situazione vissuta.
Sapete come, in dialetto napoletano, ci si riferisce al termine litigare? Appiccicare… Ed è significativo!
Perché, se ci pensate, è esattamente ciò che accade, quando non riusciamo a superare un torto subito. Rimaniamo incastrati lì, in quel tempo e spazio, perdendo di vista il ‘qui ed ora’. Scivolano occasioni che potrebbero donarci qualcosa di nuovo. Siamo disattenti rispetto a persone portatrici di orizzonti sconfinati, e soprattutto, appesantiamo lo zaino che rende faticoso il nostro cammino.
Quindi, cosa fare?
è chiaro che ogni situazione è a sé, richiede un tempo e va ponderata da ciascuno di noi.
Tuttavia, le mie parole desiderano essere spunto di riflessione, affinchè possiate fermarvi a capire quando è arrivato il momento di lasciar andare.
Perdonare non significa, necessariamente, riconciliarsi con qualcuno. Si può scegliere di perdonare e, al tempo stesso, decidere di non avere più alcun tipo di contatto con l’altro.
Ancora, perdonare non implica per forza dover dimenticare. Talvolta la sofferenza è tale da lasciare un segno indelebile che racconterà quel tipo di vissuto.
Saper perdonare non deve andare di pari passo col perdono dell’altro.
Ciascuno di noi ha un tempo utile per elaborare emozioni e riconoscere quando è giunto il momento di farci un dono: guardare avanti, senza voltarci più indietro.
di Manuela Morra sessuologa e psicoterapeuta
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