Quando finisce la giostra?
Salire su una giostra ha sempre un fascino fanciullesco, qualunque essa sia, nell’attesa, nello svolgimento e nell’immediata conclusione. Ma poi cosa rimane? La risposta a questo interrogativo è quella che si devono dare, in maniera soddisfacente, tutti coloro che organizzano questa giostra. Cosa resterà dopo ricchi premi e cotillons? Abbiamo appena terminato di vivere il “Sabato del villaggio”, la grande attesa per uno degli eventi sportivi più importanti che Napoli abbia mai ospitato. Tra alti e bassi, ottimisti e pessimisti, il grande giorno è arrivato. Godiamoci la festa, ma senza mai perdere di vista il futuro. Tanti soldi sono stati spesi. Soprattutto negli impianti sportivi. Un’occasione di rivalutazione straordinaria che solo il tempo ci dirà se è stata fatta nei modi dovuti. Ma, ad oggi, possiamo vedere qualcosa rinascere. Uno degli emblemi di questa rinascita è proprio lo stadio Collana, con tutte le sue contraddizioni. Rivedere il campo, la pista di atletica e, anche se solo in minima parte, l’ingresso ristrutturato, riempie di gioia. Dovrebbe trattarsi solo di un primo passo verso la totale ristrutturazione, generalmente proprio il primo è uno dei passi più importanti da compiere. Ci auguriamo ne vangano fatti tanti altri, magari strutturali e duraturi. Il dopo Universiade è già oggi, è già durante l’evento, e se effettivamente qualcosa si è mosso, sta a noi, alla nostra amministrazione e alla società civile, valorizzare quello che è stato fatto, preservarlo e saperlo sfruttare nei modi migliori. Conserviamo, manuteniano e non lasciamo mai più strutture straordinarie all’abbandono. Sono risorse irrinunciabili per il presente, ma anche per le future generazioni.
Giuseppe Porcelli
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