Protesta No box: il Collana sia di tutti
Manifestazione contro il caro prezzi per accedere allo stadio
Il Collana è ripartito, ma continua a far discutere. Come mai? Sia per la sua funzionalità sia per il passaggio dall’essere un impianto sportivo pubblico alla gestione da parte di una Srl. I pro e i contro hanno creato veri e propri schieramenti che continuano a darsi battaglia. Di sicuro oggi l’impianto, almeno in parte, è utilizzabile, soprattutto la tanto attesa pista di atletica, rinnovata in occasione delle Universiadi 2019. Si è trattato di un enorme passo in avanti rispetto alla decadenza ed alla chiusura sine die degli anni antecedenti. Nell’ultima, e super soleggiata, domenica di giugno un gruppo di componenti della “Rete no box Vomero-Arenella”, si è riunita a Piazza Quattro Giornate, all’ombra dello slogan, che troneggiava su cartelloni e bandiere: “Il Collana per tutti”. Motivo principale della manifestazione il caro prezzi per accedere ai servizi dello storico stadio vomerese, che ospitò anche le partite del campionato di serie A del Napoli negli anni ’50. Che i prezzi siano aumentati è indiscutibile, ma, proprio sulle nostre pagine, Gennaro Ferrara, amministratore delegato della Giano, la società che ha vinto il bando di gara per la gestione dell’impianto sportivo, ha chiarito che sono stati fatti ingenti investimenti, sia dalla Regione che dai privati, con un cronoprogramma e delle competenze ben definite, e il servizio ora è molto diverso sia come qualità che come efficienza. Le tariffe si sono adeguate agli standard di altre attività equivalenti. Franco Di Mauro, portavoce dei manifestanti, non ci sta: “il costo è quasi decuplicato, un tempo si poteva accedere alla pista spendendo 50 euro all’anno, oggi ce ne voglio 35 al mese. Si tratta di una struttura pubblica e l’accesso dovrebbe essere garantito a tutti”. “L’intento – dichiarano – è quello di incontrare la Regione per valutare possibili rivisitazioni del contratto”. Tra i presenti non mancano sollecitazioni nel chiedere l’intervento del Ministro allo Sport, Spadafora. I nomi di Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara hanno creato attenzione e clamore nella fase progettuale e di rilancio della struttura, ma poi, mestamente sono usciti dal progetto, pur rimanendo vicini alla nuova società. Fabio Cannavaro era, infatti, presente il giorno dell’inaugurazione per la riapertura dello stadio. L’obiettivo era quello di restituire il Collana ai cittadini. Oggi lo stadio è in una fase di rinascita, ma c’è ancora tanto da fare. È giusto che il pubblico possa avvalersi degli imprenditori privati se non riesce nella gestione di un bene. È altrettanto giusto che un bene pubblico debba essere accessibile a tutti. Non sempre trovare un equilibrio è possibile. Le annose polemiche sul Collana, che hanno coinvolto anche tante le associazioni sportive che prima erano presenti nell’impianto, non sembrano essere destinate a placarsi.
Ciro De Biase
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.