Presepe Cucciniello, ricchezza di Napoli
Esposto alla Certosa di San Martino
“Te piace ‘o Presebbio? Chi non ricorda questa frase ripetuta con insistenza da Luca al figlio Tommasino, nella commedia” Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo? Un vero tormentone, nel tentativo di ottenere dal figlio, Nennillo, un’approvazione al suo lavoro natalizio. Luca, il protagonista, affascinato dalla pace e serenità che proviene dal presepe , costruisce il suo, spinto dal desiderio di vedere anche nella sua casa quella magica atmosfera di unità familiare. Ma Tommasino è capatosta…non molla…a lui il presepe non piace… Ma Tommasino è stupido…Il presepe è il filtro attraverso il quale il protagonista guarda la realtà nel tentativo utopico di porre la famiglia al centro, con le sue tradizioni e valori sociali e morali. Non è così ,invece, per tutti gli altri componenti della famiglia, che annientati dalla miseria e dai problemi di vita, cercano di distruggere quel presepe, percepito come luogo di ipocrisia ed apparenza. Famosa ,infatti, è l’espressione di Luca che, nel vedere distrutto il suo lavoro,dice: “Mo miettete a fa’ ‘o Presebbio n’ata vota…”
Il presepe ha ispirato poeti, pensatori e artisti di ogni tempo, proprio perché esso è il simbolo della famiglia che ,per quanto imperfetta , è sempre il rifugio sacro e sicuro. Come non ricordare anche la poesia “‘O Presepe “di Ferdinando Russo?
Ve ricurdate?…’o Bammeniello?…Sciso d’’o Paraviso cu nu pezzillo a riso e mmanelle pe’ ll’aria! E san Giuseppe ca ‘o guardava ncantato, sturduto e mpapucchiato, mpapucchiato e sturduto, quase vulesse di’:- Chi t’ha chiammato?Chi t’aspettava,a te? Da do’ si’ asciuto? E ‘a madunnella cu ‘o manto celeste?
Il presepe, simbolo del Natale per eccellenza, ha eletto Napoli come sua patria. Per il napoletano è un’arte, una tradizione antica. Infatti, nel 1700 a Napoli è fiorita un’arte presepiale raffinatissima ed innovativa che , introducendo tra le raffigurazioni della natività anche il mondo profano, fatto di taverne, bottege, pescivendoli , lavandaie ha reso memorabili ricchi presepi di corte e dell’aristocrazia, tutt’ora conservati nei musei. Il presepe di Michele Cuciniello, uno dei più celebri del 1700, è considerato un vero e proprio capolavoro dell’arte presepiale a Napoli.
Michele Cuciniello donò la propria collezione di pastori e personaggi del settecento al museo Nazionale di San Martino, dove ancora oggi è custodito e si occupò personalmente dell’allestimento e della collocazione dei circa ottocento oggetti di cui è costituito. Il presepe di Cuciniello, tra i più famosi al mondo, nel periodo natalizio, è meta preferita di moltissimi turisti nazionali e stranieri, che giungono al Museo di San Martino, per respirare, attraverso le immagini dell’Annunciazione, della Natività e della taverna, quel forte messaggio cristiano che è il miracolo della vita. L’arte presepiale a Napoli è ancora oggi fortemente sentita e San Gregorio Armeno, la celebre strada degli artigiani del presepe, famosa in tutto il mondo per le innumerevoli botteghe artigiane dedicate all’arte presepiale, è una delle mete culturali più caratteristiche della Campania. Ogni anno, nel periodo natalizio, la strada, con i suoi banchi ricolmi di statuette, case, grotte e materiale per realizzare la rappresentazione della natività, regala al via vai impressionante dei turisti , un’atmosfera festosa e frizzante.
Ersilia Di Palo
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