Ponte di via San Giacomo dei Capri ancora tutto fermo
All’inizio del 2014 Vomero Magazine si era occupato della vicenda della bretella di via San Giacomo dei Capri, che, da metà degli anni ottanta, rappresenta, purtroppo, un monumento alle opere incompiute. Il nostro giornale aveva realizzato un reportage recandosi sul luogo e testimoniando lo stato di pericolo e abbandono in cui si trovava il ponte sospeso. In quell’occasione il presidente della V Municipalità Mario Coppeto aveva lanciato, dalle colonne di Vomero Magazine, l’idea di trasformare il ponte in un giardino pensile sulla scorta della Promenade De Plantee di Parigi. Un’area verde pedonale che potesse diventare nel tempo luogo di ritrovo e di svago in cui praticare sport e, al contempo, dar luogo ad eventi e manifestazioni culturali. Un concorso di idee, ipotizzava Coppeto, avrebbe consentito di scegliere il miglior progetto di riqualificazione della bretella. Nei mesi successivi l’attenzione del nostro giornale sulla questione era rimasta alta: sul tema avevamo sentito l’opinione di due consiglieri della V Municipalità, Gianpaolo De Rosa e Marco Trani, e del sindaco di Napoli. Nel dichiararsi favorevole alla riqualificazione del ponte, de Magistris aveva ribadito che le risorse necessarie sarebbero state reperite dai fondi speciali del Forum delle culture e da contributi dei privati. La vicenda della bretella aveva avuto anche un’eco nazionale grazie al giornalista Jacopo Fo che, sul suo blog su “Il Fatto quotidiano”, aveva rilanciato l’ipotesi di riconversione sul modello del giardino pensile. Il tema aveva interessato anche due giovani studentesse della Facoltà di Architettura di Napoli la cui tesi di laurea era stata incentrata su un possibile progetto di riqualificazione della bretella. Insomma, grazie anche all’attenzione mostrata al caso da parte di Vomero Magazine, il ponte di via San Giacomo dei Capri è tornato ad essere al centro dell’attenzione mediatica e istituzionale. Tuttavia, mentre la consiliatura si avvia al termine( a giugno si voterà per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale), il ponte continua a rimanere uno scheletro di cemento armato. Ad oggi, purtroppo, neanche l’ombra di progetti concreti e di lavori di riconversione. Di fronte all’attuale situazione di stallo, allora, Vomero Magazine ha provato a sentire la voce degli abitanti di via San Giacomo dei Capri. Giovanni Fornataro e Alberto Piccinino, tra gli altri, si battono da ormai trenta anni per la riqualificazione della bretella. Entrambi denunciano lo stato di abbandono in cui versa l’area circostante al ponte che diventa inevitabilmente ricettacolo di immondizia e rifiuti di ogni tipo. Non di rado, ricordano, sono gli stessi residenti a farsi carico della pulizia con il supporto di operai inviati dal Comune. “Eppure – ricorda Piccinino – nel tempo le nostre proposte non sono mancate. Avevamo chiesto al Comune l’affido del terreno circostante o addirittura del ponte. Oggi continuiamo a chiedere con forza che il ponte si trasformi in un passaggio pedonale che renda più facile l’accesso a via San Giacomo dei Capri per i residenti del condominio 125. In tal modo anche la fermata della Metropolitana sarebbe raggiungibile più agevolmente”. Tante proposte per riqualificare il ponte accompagnate dall’interesse dei mezzi di informazione che in più di un’occasione si sono occupati del caso “Della bretella – aggiunge Fornataro – si sono interessati diversi programmi televisivi che sono venuti sul posto a verificare lo stato di cose. Ma poi nulla è cambiato. Purtroppo notiamo grande disinteresse verso la questione. Si figuri che di recente, su nostra richiesta, è stata apposta una grata di sicurezza che non è stata neppure tinteggiata…”. Oggi non è più tempo di promesse e i residenti chiedono con forza che si arrivi ad una soluzione del problema, che ormai si protrae da troppi anni “Se da parte delle istituzioni – conclude Piccinino – ci sarà una reale volontà di addivenire ad una soluzione i cittadini non faranno mancare il proprio sostegno. Siamo pronti a costituire un comitato che partecipi attivamente alla riconversione della bretella contribuendo, in tal modo, a far rivivere l’intera zona circostante”.
GIUSEPPE FARESE
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