Via Poggio dei Mari raccolta dei rifiuti e sosta selvaggia
Il Vomero Magazine torna di nuovo in via Poggio dei Mari. Già nel numero di ottobre, infatti, ci siamo occupati di questa via al confine tra il quartiere Arenella e Avvocata, ‘terra di mezzo’ emarginata e, per questo, ingiustamente penalizzata. L’interesse del giornale si concentrò, in particolare, su una problematica situazione che i residenti di questa strada da troppo tempo sono costretti a vivere. Parliamo del disagio creato da un vero e proprio parcheggio abusivo che si è venuto man mano a formare in via Poggio dei Mari, e che paralizza, di fatto, molte delle normali attività di una qualsiasi via. Gli automobilisti che lasciano il proprio autoveicolo in questa strada dormono sonni tranquilli, perché i numerosi divieti di sosta posti sui marciapiedi della strada in esame, fungono, nei fatti, da puro abbellimento, ed ignorarli è diventata abitudine. Ciò accade perché in questa via scarseggiano i controlli delle autorità atte ad evitare circostanze del genere, e, purtroppo, questo non provoca solo il mancato rispetto della segnaletica stradale. Parlando con chi il problema lo vive in prima persona, ci siamo accorti, infatti, che l’invasione non autorizzata di automobili, che in questa via sostano indisturbate, è solo forse la più grave conseguenza di una generale emarginazione che questa strada vive da diversi anni. Ulteriore disagio segnalatoci dai residenti in via Poggio dei Mari riguarda infatti la pulizia della strada, decisamente carente. L’impressione è che non sia, questo, un altro fenomeno isolato, ma un’altra piaga provocata dall’assenza sul territorio in questione delle istituzioni competenti. “Qui le strade sono senza manutenzione. Sapete chi svolge i compiti di pulizia della strada in via Poggio dei Mari? La pioggia. Dobbiamo aspettare che piova, perché solo così i cartoni, che per giorni giacciono ammucchiati contro il muro, abbandonano la nostra strada, decomposti dall’acqua e trascinati altrove dalla corrente” denuncia Antonio Anastasio, che, dalla finestra di casa assiste quotidianamente all’incuria della sua via. “I sacchetti della spazzatura attendono per troppo tempo di essere raccolti, e, prima che ciò accada, cani e gatti randagi banchettano indisturbati, aprendoli e riversando a terra tutto quel che in essi era contenuto”, continua il signor Anastasio, il quale, alla domanda se abbia mai denunciato questa situazione a chi spetta occuparsene, risponde: “Certamente, ma il quadro è desolante. A chiunque ci si rivolge, la risposta è sempre la stessa: non ci compete. Una volta, accanto a un cassonetto, un divano in attesa di essere raccolto, con tanto di codice ASIA, rimase lì per ben due mesi, divenendo oggetto d’arredamento della strada”. Situazioni, dunque, al limite del vivere civile, poiché chi abita a via Poggio dei Mari viene privato degli elementari servizi che un cittadino che paga regolarmente le tasse dovrebbe ricevere di diritto. E le testimonianze abbondano: “Ho notato che non viene regolarmente effettuata la raccolta differenziata della plastica” afferma Ornella Giaculli, che segnala anche una certa maldestria degli operatori ecologici, in quanto “i cassonetti sono a pezzi, e questo perché i camion della spazzatura li sballottano con violenza, senza usare la minima accortezza, provocando, tra l’altro, un fracasso infernale”. Ma c’è un ulteriore aspetto di questa disagevole condizione di carente pulizia della strada, e cioè che, come spesso accade, alla noncuranza delle istituzioni, si aggiunge anche quelle delle persone. “Gli stessi residenti non dimostrano alcuna disciplina in questa situazione. Molti non rispettano le regole comuni, così l’immondizia si getta senza alcuna considerazione degli orari stabiliti”, continua la signora Giaculli. La pulizia di via Poggio dei Mari è dunque spesso questione dei residenti, che da soli devono imporsi per il rispetto del vivere comune. E’ quanto in effetti conferma anche Mara Amarante, che parla del totale individualismo che regna in questa strada. “Ciascuno deve provvedere allo smaltimento dei propri rifiuti. Qui non esiste il dare per scontato che vengano raccolti: bisogna occuparsene in prima persona, facendo telefonate su telefonate per chiedere che porte, stendini e carcasse di oggetti vengano finalmente rimossi dai marciapiedi” dichiara la signora Amarante, che lamenta anche un numero troppo esiguo di cassonetti per una strada molto densamente popolata, dove, inoltre, spesso confluiscono i rifiuti del vicino supermercato.
Come abbiamo visto, se in passato le lamentele provenivano da pochissimi residenti, che, esasperati, si facevano portavoci dei problemi di un’intera via, con l’andare del tempo e, soprattutto, col peggioramento delle condizioni della propria strada, sono molti di più oggi i cittadini che hanno voglia di raccontare i disagi con cui da anni convivono, e che finalmente fanno sentire la propria voce. La speranza è che, con la piccola azione del lasciare una pacata e giusta testimonianza, i nostri intervistati e tutti coloro di cui si fanno rappresentanti, contribuiscano alla causa del cambiamento che tutti noi auspichiamo arrivi in fretta, grazie all’aiuto delle autorità competenti a cui questo appello è innanzitutto rivolto.
di Rita Sparano
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