Pochi parcheggi, regnano gli abusivi
La provocazione di De Chiara: sospendere la patente a chi paga
Tariffe elevate nei parcheggi privati, pochi posti disponibili lungo le strade, tante, troppe automobili in giro, inefficienza del trasporto pubblico. Sono tutti elementi che favoriscono il proliferare dei parcheggiatori abusivi.
Quali strategie sarebbe possibile adottare per contrastare questo fenomeno? Aldo De Chiara, presidente della Consulta per la Legalità, ha lanciato l’idea di punire con la sospensione della patente, da 3 a 9 mesi, chi paga. “In realtà si tratta di una proposta per promuovere comportamenti virtuosi – spiega De Chiara – e per invitare i cittadini ad una maggiore consapevolezza sulle conseguenze derivanti dal pagamento che viene effettuato al parcheggiatore abusivo. Va ribadito che non si tratta di un servizio, ma di un’attività illecita che può alimentare la malavita.”.
Il tema è stato affrontato nel corso del convegno “Parcheggiatori abusivi, quali le risposte istituzionali”, tenuto a dicembre presso la sede della V municipalità Vomero-Arenella di fronte anche a numerosi studenti del Mazzini e della Giustino Fortunato, che hanno reso ancor più vivace il dibattito facendo riferimento ai recenti fatti di cronaca come l’aggressione subita dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli. Tra le problematiche emerse è stato evidenziato come l’azione repressiva spesso non riesca ad essere sufficientemente efficace perché mancano gli strumenti, sia normativi che operativi.
Tra le soluzioni avanzate in passato c’era anche quella di legalizzare l’attività, ma il problema è di difficile soluzione anche perchè coinvolge circa 2300 persone nell’area di Napoli e dintorni. Sul tema sono intervenuti anche il Comandante della Polizia Locale, Ciro Esposito, e il presidente dell’ACI Napoli, Antonio Coppola, che in passato aveva proposto di applicare il DASPO ai parcheggiatori abusivi: “È necessario risvegliare la coscienza civica dei cittadini affinchè trovino il coraggio di denunciare”.
Ma tra le difficoltà legate alla azione repressiva delle Forze dell’ordine di queste attività è stato evidenziato anche che i parcheggiatori non subiscono minimamente le sanzioni pecuniarie che gli vengono inflitte poiché risultano, nella maggior parte dei casi, nullatenenti nonostante l’attività produca ingenti proventi. Da qui la necessità condivisa, e ribadita a più voci, di sensibilizzare i cittadini a esercitare comportamenti attivi avendo fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine a contrasto delle attività abusive in genere.
Cristiano De Biase
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