Personaggi vomeresi: Aldo Bufi Landi
Quando il caso, questo imperscrutabile soggetto che sfugge a qualunque controllo, si insinua nelle esistenze per deciderne le sorti, propone incontri destinati a segnare vite, fatti e concomitanze che marcano fatalmente quanti vivono un programma già segnato da un DNA comune. In Aldo Bufi Landi (7/4/1923) si può riscontrare quanto fatalisticamente nasce in un quartiere storico di Napoli, da Anna Cappelli e da Amedeo Bufi, immerso nel giornalismo cittadino, redattore del “6 e 22” che imprime ad Aldo il senso del protagonismo dello spettacolo e dell’Arte. In famiglia si respirava aria di commedia con amicizie di Scarpetta, Taranto, De Filippo ed i fratelli Giuffré. Quando Peppino si trovò inaspettatamente con un problema di comparsa nella commedia “Cupido scherza e spazza” per la improvvisa mancanza di un attore, Aldo si offrì spontaneamente, ma anche con inconsapevole leggerezza, nella sostituzione di questi, superò egregiamente la prova, grazie, e soprattutto alla sua presenza fisica ed al particolare fascino dei suoi occhi magnetici, tanto dal fare innamorare molte donne, massimamente quelle dello spettacolo: Anna Magnani, Angela Luce, particolarmente l’attrice Clara Bindi, nativa di Spaccanapoli, una delle predilette di Eduardo, che in impeti di gelosia, lo sottrasse alle circuizioni del gentil sesso. Aldo frequentava spesso il teatro dei Salesiani al Vomero, insieme a Giacomo Furia, Carlo Croccolo, i fratelli Giuffrè, Fausto Cigliano. Il doppio cognome gli fu creato durante la guerra. Sbandato come tanti, in quelle terribili circostanze, rischiava passare involontariamente per disertore, così, suggerito da Peppino De Filippo, prese l’anonimo cognome di Landi, non facilmente rintracciabile e che al ritorno alla normalità assunse definitivamente. In comunanza familiare, insieme alla moglie Clara recitò in “Napoli milionaria”, “Assunta Spina”, “Filumena Marturano”, “Le voci di dentro”, “Malaspina” ed in numerose pellicole dalle più disparate tendenze, dimostrando con bravura il suo eclettismo artistico. Nel bellissimo film di Ettore Giannini “Carosello napoletano”, in film di cassetta dal discreto successo : Sansone, Maciste, Sandokan, spada e cappa, storici e avventura. Interpretò Shakespeare, Verga, Pirandello, con registi e attori famosi. Aldo Bufi Landi, da autentico gentiluomo, nella vita e sulle scene, con la sua discrezione e signorilità, espresse una particolare, seriosa ironia, specie nei ruoli interpretati, spesso di cattivo, ma, tuttavia, senza prevaricare colleghi e chi gli stava vicino. La sua mimica eloquente colpiva quanti lo frequentavano, dove la sua modestia, interpretata erroneamente in vanità, lo amareggiava per non essere compreso ed apprezzato sufficientemente come effettivamente meritava nella sua lunga e proficua carriera. Per il carattere di romantico sognatore, trascorse buona parte dell’esistenza con pudore e discrezione, senza invadere gli altrui spazi, insieme alla moglie. In una rara intervista, Pietro Gargano ne scrisse le lodi, con nostalgia ed amarezza verso le istituzioni che non avevano adeguatamente apprezzato il pudore di questo raffinato protagonista, e dove anch’io ho avvertito l’intimo e rispettoso dovere ricordare con affetto la figura di attore e di uomo dalla gratificante frequentazione vomerese, fino alla estrema interpretazione di un personale copione dell’atto finale del 2 febbraio 2016.
MIMMO PISCOPO
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