Personaggi vomeresi: Alberto Amato
Nel regno musicale e canoro si propinano titoli nobiliari secondo gusti o emotività popolari di momenti che influenzano scelta e relativi blasoni di notorietà come il “reuccio” Claudio Villa, la “regina” Nilla Pizzi e tanti altri “baroni” della sceneggiata e controverse corti canore – vedi il “re” Mario Merola. Nel contesto di questo seguito, a buon diritto possiamo annoverare l’intestazione più che mai meritata al “principe” Alberto Amato, nonostante egli non amava assolutamente alcun titolo, data la sua natura di galantuomo schivo da ogni “nomination” se non quella meritata di vomerese di lungo corso d.o.c..Fatti eloquenti hanno praticamente dimostrato nella lunga militanza tra sport, carriera canora e di abile pokerista, la prestigiosa professione per la sua nota e personalissima voce dalla carezzevole intonazione. Nato il 28 aprile del 1912 a Santa Lucia, quartiere marinaro, fatalmente lo doveva santificare lupo di mare nel conseguire anche pregevoli titoli sportivi con il calcio e da prevalente nuotatore pallanuotista della storica Rari Nantes. Nel 1940 canticchiando negli spogliatoi, fu notato e poi incoraggiato dall’allenatore Grimaldi per presentarsi ad un concorso indetto dalla EIAR. Scelto tra i primi del migliaio presentatisi, meritò un importante contratto con la casa discografica Cetra dalle relative tournèes attraverso l’Europa e le Americhe, ed in seguito, dopo la guerra, alla RAI. Protagonista di spettacoli per la Penisola, fedelmente accompagnato dal M° Enzo D’Onofrio, Amato, anche se ignorava il pentagramma, ma istintivamente intonato, incise con la “Odeon”, “La Canzonetta” con Anepeta, Vinci, Bonagura, Angelini, Barzizza, Fragna, Segurini ed alle varie Piedigrotte e Festival insieme a Maria Paris, Claudio Villa, Antonio Basurto, Franco Ricci, Armando Romeo, Aurelio Fierro, Tullio Pane e tanti altri, dal gratificante telegramma di Pasquariello, dal succinto, quanto gratificante : “Bravo!” insieme al plauso di E.A.Mario. Conteso dal gentil sesso quale “tombeur de femmes”, affascinava per il suo fisico di atleta che disciplinatamente coltivava anche come arbitro ed allenatore federale di pallanuoto, e nel vestirsi elegantemente, in prevalenza di bianco, puntualmente sgualcito dalle effusioni femminili, specie durante le sue frequenti tournèes all’estero, noto ambasciatore canoro dai cavalli di battaglia : “Palomma d’’o mare”, “Anema e core”, “Mellunà”, “Malafreva”, “Nun a penzo proprio cchiù”, “Lacreme napulitane”, “Bonasera”, “ Che t’aggia dì”, “Canzone appassiunata”, e, successo particolare, “Scalinatella” con Maria Paris. Si affermò anche come attore nelle compagnie di Carlo Dapporto, di Walter Chiari e nel cinema, da protagonista in “Le mani sulla città”, “Un marito per Anna Zaccheo”, “Malaspina”, “Madunnella” ed altri. Nonostante tali ruoli impegnativi, tuttavia, egli non abbandonò mai né il nuoto, assumendo l’incarico di dirigente della Rari Nantes, né il microfono dai consueti concerti all’estero. Si presentava volentieri e puntualmente da quanti di noi lo si accoglieva affettuosamente alle esibizioni in settimanali tornate al Salotto Tolino, quale familiare amico, fino ai 94 anni portati con giovanile baldanza, quasi, quella volta, come presagisse il commiato, nel preferire, interpretando malinconicamente “Quanno tramonta ‘o sole” , lasciando tutti noi nello sconcerto al ricordo di un grande artista, soprattutto di una mite, onesta persona dalla rara signorilità, sottolineata da Pietro Gargano nella sua commovente commemorazione nella chiesa di S.Ferdinando, tra la costernazione del suo popolo che tanto amava, Egli andava a cantare tra i Santi, ultimo cantore della morente Piedigrotta, “Mattatore della melodia”, il 28 febbraio 2oo6, con il ricordo nel decennale della sua scomparsa il febbraio 2016.
Mimmo Piscopo – PITTORE
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