PARCO VIVIANI, TRA IMPEGNO E NONCURANZA
A SETTEMBRE IL CATENACCIO È STATO DANNEGGIATO CON LA COLLA
Colla nei lucchetti, erbacce, sporcizia, topi morti. Il Parco Viviani si presenta sempre peggio. Cura e manutenzione sono quasi assenti nonostante le numerose iniziative che, soprattutto negli ultimi tre mesi, molti volontari hanno messo in piedi per riqualificare il parco.
Ogni sforzo sembra vanificato anche dal menefreghismo, spesso vandalismo, di alcuni individui non ben identificati. “Il parco è uno dei pochi polmoni verdi della nostra città ed è una bellezza artistica e naturale da preservare – racconta un volontario -. Gli atti di vandalismo ci sono da anni. Si potrebbe fare una lista infinita perché questo è un parco di frontiera vissuto anche da cittadini incivili”.
Era solo il luglio di quest’anno quando la Falegnameria Sociale donava alla comunità del parco una libreria dove chiunque avrebbe potuto regalare un libro affinché la collettività potesse usufruirne a scopo educativo. Utilizzata anche come passatempo per i numerosi bambini che vivono il parco.
Purtroppo, a fine settembre, qualche incivile ha pensato bene di scaraventare i libri in aria e fuggirsene. Questo è solo l’ultimo degli avvenimenti che hanno riguardato le dinamiche del parco. A inizio settembre, infatti, il parco ha subito varie chiusure perché il catenaccio è stato più volte danneggiato usando della colla e rendendo impossibile l’apertura del cancello. “La Municipalità e il Comune sono di certo carenti nell’amministrazione della zona” dice Clara De Portu, una delle maggiori attiviste volontarie legate al parco “ma di certo il cittadino dovrebbe proteggere l’ambiente ed aiutare la propria città e questo purtroppo avviene raramente”. Lo stato del parco è, infatti, fatiscente. Nell’area sottostante gli archi di tufo ci sono sacchetti dell’immondizia sparsi sull’erba.
Le carenze sono anche strutturali: sono solo due i custodi incaricati di aprire e chiudere l’area e non ci sono giardinieri per mancanza di fondi. L’entrata di via Cupa Vecchia è, di fatto, sempre aperta e il cancello viene solo appoggiato perché la catena è stata sottratta. Questo rende il parco più pericoloso visto che chiunque potrebbe facilmente entrare a qualsiasi ora del giorno e della notte. Scendendo il vialetto lo scenario non è dei migliori: topi e piccioni, passati a miglior vita, e numerosi miasmi non invogliano di certo il cittadino a vivere il parco. Insomma, rispetto a questa primavera la situazione è molto peggiorata. Forse, con l’aiuto del Comune, attraverso l’utilizzo di sistemi di sicurezza come le telecamere di videosorveglianza, si potrebbero scoraggiare gli incivili. L’idea comporterebbe un esborso economico ma risolverebbe almeno in parte i problemi legati alla inciviltà delle persone.
Riccardo Rubino
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