Paolo Mariani e “Il Mattino Illustrato”
Un toccante articolo nel ricordare una giusta ed obiettiva ragione che ha caratterizzato l’universo della cultura artistica vomerese redatto anni fa su “Il Mattino Illustrato”, ha reso equa giustizia, almeno in parte, a Paolo Mariani. Milanese, ma con diritto ad essere annoverato tra i napoletani vomeresi doc, data la sua lunga esistenza e militanza sul quartiere collinare. Negli anni’70, con la sua rispettabile e veneranda età di arzillo e combattivo novantenne, concesse una rara intervista, data la sua natura modesta e schiva, nella quale, tra l’altro, esternava amaramente la sua tormentata partecipazione d’artista per gelosie ed opposizioni di squallide conventicole. Ottimo illustratore e disegnatore collaborava a giornali e riviste che, agli albori della rotocalcografia, obbligavano alla pura maestria artistica senza l’ausilio di apporti tecnici che in seguito rivoluzioneranno la carta stampata. E Paolo Mariani dimostrò la sua valenza con le illustrazioni su “Il Mattino Illustrato” primo rotocalco italiano, suscitando nel contempo, rivalità e invidie nell’ambito redazionale, costringendolo ad allontanarsi, seppure a malincuore dal calore napoletano, per ricominciare, espatriando, nella sua terra natale, nella bruma milanese degli anni ’20 del ‘900. Gli allora dirigenti de “Il Mattino”, Antonio e Paolo Scarfoglio, loro malgrado, nonostante contraddittorie scelte redazionali, si videro costretti a richiamare Paolo a Napoli, il quale, con giustificato orgoglio rifiutò, fino a che le loro insistenze convinsero l’art-director al ritorno. Mariani componeva le copertine con l’ausilio di foto e disegni, colorando ed adattando l’avvenimento illustrato con tecnica personalissima, dai colori originali e piacevoli. La tiratura del giornale ebbe così un aumento considerevole, dimostrando chiaramente la propensione degli utenti, alla prestigiosa firma del disegnatore-illustratore, da quando, durante la sua assenza temporanea, la diffusione subì un calo preoccupante. Questo risultò ulteriore motivo di orgoglio per Paolo, ma che alternanze politiche lo costrinsero ancora una volta a rinunciare al giornale, lavorando da libero professionista presso industrie tecniche. Molte di queste esternazioni ed amari sfoghi, Egli le raccontava timidamente, con signorilità, senza acredine, con la sua flebile voce d’accento meneghino misto a leggera inflessione partenopea, quando ci si incontrava durante circostanze artistiche, quale decano amato, riverito e rispettato, consigliando e spronando noi giovani artisti a non desistere, a non rinunciare alle nostre passioni, d’essere orgogliosi a non accettare compromessi di sorta, a costo di inevitabili sacrifici che non abdicano ai valori della propria coscienza. Questo patrimonio artistico e morale ci è stato tramandato con giustificata fierezza, augurandoci di praticarlo nel doveroso e commovente ricordo di un uomo onesto, umile e generoso come fu Paolo Mariani che il 7 marzo 1983 è andato a disegnare le stelle, a 95 anni.
MIMMO PISCOPO – PITTORE
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