Omaggio a Tomai. La statua di piazza Fuga
Durante l’estate le tre panchine e la pianta poste al centro di piazza Fuga, dinanzi la Funicolare, saranno rimosse e rimpiazzate da una scultura informale del maestro Luigi Mazzella. La statua sarà in bronzo e alta poco più di 5 metri (compreso il plinto di un metro e mezzo) e rappresenterà l’incontro perfetto tra due grandi scuole, quella informale del Mazzella e quella naturalistica di Ennio Tomai. L’artista aquilano trapiantato al Vomero e morto una ventina d’anni fa è stato il maestro stesso di Mazzella, il quale ci ha aperto le porte del suo studio, che fu di Tomai e prima ancora del cardinale Ruffo di Calabria, in Villa Haas, dove è ancora possibile respirare la storia dell’arte napoletana. Tomai fu un artista multiforme, fu pittore, scultore e in più gli furono commissionati diversi lavori dalla Lombardo Film( poi Titanus, sita in via Cimarosa), per la quale disegnò i primi manifesti, inoltre fu scenografo, sceneggiatore e interprete. La scultura è stata voluta fortemente dall’artista, che dopo quattro anni di iter burocratici e ultimi ritocchi, è pronta a essere regalata alla cittadinanza; Mazzella infatti ha deciso di mettere la sua arte al servizio del Vomero in modo totalmente gratuito. Luigi Mazzella è invece un artista vecchio stampo, infatti sin dall’età di quindici anni entra come apprendista nello studio che sarà il suo, con una formazione di tipo “bottega rinascimentale” dove lo studente viene più sfruttato che istruito, e inizia a imparare a maneggiare i metalli e il gesso sotto i consigli del fervido maestro, con il quale stringerà un rapporto viscerale sino alla sua morte . Proprio come Leonardo e il suo maestro Andrea Del Verrocchio, anche Mazzella col passare degli anni si distacca dall’arte del suo mentore, preferendo celebrare un suo linguaggio a metà tra il raffigurativo di Tomai e l’informalità che lo contraddistingue. Infatti nel monumento sono rappresentati dei volatili, posti lateralmente, che ricordano il linguaggio realistico utilizzato dal poliedrico Tomai ( gli uccelli erano i suoi soggetti preferiti) e delle nervature centrali che onorano l’arte dello scultore ottantenne. Floriano De Santi, critico d’arte milanese, vista la futura scultura di piazza Fuga, voleva acquistarla a una cifra considerevole per inserirla in qualche museo del Nord; il maestro Mazzella si oppose energicamente perchè, secondo lui, il giusto posto per omaggiare il suo maestro era soltanto uno, tra i vomeresi.
FRANCESCO LI VOLTI
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