Occupazioni suolo, pugno duro con i bar di Piazza Vanvitelli
Blitz della Polizia Municipale, fuorilegge più della metà degli esercizi controllati
Il blitz di ottobre della Polizia Municipale, intervenuta per il controllo delle occupazioni di suolo dei bar di Piazza Vanvitelli, ha fatto molto rumore. Se da un lato tutti gli esercizi commerciali in questione avevano provveduto regolarmente a presentare richiesta agli uffici di Palazzo San Giacomo, pagando la tassa di occupazione suolo prevista (Cosap), in oltre la metà delle situazioni verificate, l’ingombro reale di tavoli e sedie andava ben oltre la perimetrazione dichiarata. Eccedenze che in alcuni casi arrivavano fino a tre volte lo spazio concesso. Metro alla mano gli agenti della Municipale hanno conteggiato diversi metri quadri di differenza tra quanto dichiarato dagli esercenti e quanto realmente occupato adottando le relative sanzioni amministrative. Subito dopo è toccato ai bar di via Scarlatti che nei giorni scorsi sono stati oggetto delle verifiche della Municipale sull’estensione dei gazebo. L’azione dei vigili per la verifica del rispetto dei regolamenti comunali se da un lato ha provocato la rabbia dei titolari degli esercizi, dall’altro ha suscitato più di una perplessità in merito alla tempistica. Era proprio necessario aspettare il mese di ottobre? Quando il grosso della movida estiva si è esaurito e ci si avvia verso la stagione invernale. Non era più opportuno intervenire prima dell’estate? Sta di fatto che il pugno duro dei vigili ha comunque posto un freno soprattutto al mancato incasso della Cosap da parte del comune. Basti pensare che un’eccedenza di un solo metro quadro comporta un ammanco di circa 700 euro. Si tratta, quindi, di migliaia di euro dei quali le già esigue casse comunali non possono assolutamente fare a meno. Ma i titolari dei bar sanzionati non ci stanno. Minacciano azioni legali e ricorsi. Sul banco degli imputati la mancanza di un vero e proprio riordino della materia delle occupazioni suolo, una burocrazia farraginosa, il limite di venti metri quadrati e il malcelato livore per presunte discriminazioni nelle azioni di controllo. C’è da scommettere che siamo solo all’inizio di una querelle che accompagnerà per molto tempo ancora il dibattito tra esercenti, vigili e amministrazione comunale. Quanto durerà il rientro nei ranghi degli esercizi commerciali? Quanto andranno avanti i controlli sul territorio da parte della Polizia Municipale? Difficile dare una risposta. Di sicuro, in assenza di regole condivise che contemperino le esigenze di tutti, il leitmotiv sarà scandito da un continuo rincorrersi di controlli, sanzioni, rientri, sforamenti e di nuovo controlli.
Francesco Licastro
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