PACCO, PACCOTTO E………
“’O SCARTILOFFIO”
Dumas, nelle Cronache napoletane, da acuto osservatore, evidenziava mestieri escogitati dalla plebe, per sopravvivere alla giornata. La fantasia truffaldina di individui loschi, spopolava a danno di “clienti”, stranieri, ignari, ingenui o incoscienti provinciali che, credendo dell’affare, anche ai nostri giorni, sono truffati con esperta maestria. Resoconti di cronaca ne hanno tracciato l’etimologia del termine “scarti-loffio”: azione truffaldina. D’Ascoli, Salzano, Zazzera, Lambiase e Basile la definiscono “truffa a danno degli stranieri”, operazione abile e furtiva per la sostituzione di banconote con carta straccia. Sorta di “pacco”, “paccotto” e “contropaccotto” noti termini di malavita: ingegnoso scambio del plico di valore mostrato oggetto di valore, quale macchina fotografica, radio, telefono, ecc., che con scambio furtivo del “pacco”, in guisa di trasformazione, si rivelano mattoni incartati ad arte. Il termine “scartiloffio” deriva da scartoffia = carta e loffio = falso, dove l’ umana ingenuità è perennemente di moda nel fidarsi della falsa magnanimità di abili dispensatori, rivelatisi autentici truffatori.
Mimmo Piscopo
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