NUOVO CINEMA VOMERESE
Ciak per “Il ladro di giorni”
Lombardi racconta il rapporto padre-figlio in un road movie con Scamarcio
Avere un progetto valido nel cassetto è tipico del mondo dello spettacolo. Un progetto che attende solo il momento giusto, chi ci creda, chi abbia la voglia e la determinazione per realizzarlo. Magari questo progetto ha ricevuto anche un riconoscimento importante come il premio Solinas nel 2007: è la sceneggiatura scritta da Guido Lombardi, classe 1975, regista-sceneggiatore vomerese, già Leone del Futuro a Venezia nel 2011, che, dopo qualche rimaneggiamento, ha preso forma e si sta finalmente trasformando nel film “Ladro di giorni”.
Verrebbe da dire: un sogno che si realizza.
“In effetti è così. La sceneggiatura ha sempre avuto molti estimatori, ma ha dovuto attendere un po’. La prima stesura approvata in Rai risale, infatti, al 2009. Dopo una trentina di modifiche abbiamo trovato la giusta quadratura ed eccoci nel pieno delle riprese. Lo spirito di base è comunque rimasto lo stesso. Sarebbe dovuto essere il mio primo film, ma forse necessitavo di una maggior maturità registica”.
Raccontaci un po’ la trama.
“Al centro della storia c’è un rapporto piuttosto burrascoso fra un padre (Vincenzo-Scamarcio) e un figlio adolescente (Salvo-Zazzaro) che, ad appena 5 anni, vede il suo genitore portato via da due carabinieri. Uscito di prigione il papà torna dal ragazzo, che nel frattempo è cresciuto con gli zii, in una famiglia borghese del Trentino. Vincenzo si ritrova, così, di fronte praticamente ad un estraneo di 12 anni che parla il tedesco, bravissimo a scuola che conduce una vita tranquilla. Da qui inizia un road-movie, un viaggio dal Nord al Sud nel corso del quale, però, questo rapporto si sviluppa e cresce in un’atmosfera noir, alla ricerca dell’uomo colpevole di aver mandato in carcere Vincenzo”.
Avete praticamente attraversato tutta l’Italia.
“Siamo partiti dal Trentino per arrivare in Cilento, in Puglia ed in Basilicata. Abbiamo girato alcune scene a Marina di Camerota ed a Palinuro, luoghi a me cari, dove trascorrevo le vacanze estive da ragazzo. Visto il clima, tutta la troupe è stata soddisfatta di questa scelta (sorride). L’accoglienza è stata fantastica e ci ha permesso di lavorare con serenità anche quando abbiamo girato scene in luoghi pubblici”.
Quando termineranno le riprese?
“Ad ottobre dovremmo aver concluso il girato. Poi inizierà la fase di postproduzione e sarà individuata la data di uscita nelle sale”.
Tra gli attori spicca il nome di Riccardo Scamarcio.
“Interpreta il ruolo del padre. Ha dimostrato di essere un ottimo attore, capace di ricoprire ruoli dai toni drammatici e più leggeri con grande professionalità. Abbiamo instaurato da subito un ottimo rapporto e ha voluto partecipare di persona alla selezione del ragazzo che avrebbe dovuto interpretare il figlio. Abbiamo fatto i casting a Napoli, Bari e Roma e alla fine abbiamo scelto insieme Augusto Zazzaro, un ragazzo del mio quartiere, il Vomero. Si è presentato l’ultimo giorno dei provini, quasi per gioco, non era nemmeno nei convocati. Si è mostrato subito molto bravo e professionale, nonostante la giovanissima età, appena 12 anni”.
Hai scelto di servirti anche di uno storyboard.
“In passato avevo provveduto autonomamente, ma pian piano mi sono reso conto che servivano un occhio e una matita diversi e professionali. Così mi sono rivolto al disegnatore Lorenzo Ruggiero. Nei tre mesi che hanno preceduto le riprese, io gli spiegavo le mie idee e lui le metteva su carta con la sua arte. Il risultato è stato molto utile sin da quando abbiamo iniziato a girare le prima scene”.
Che ruolo ha avuto il produttore Nicola Giuliano?
“È stato fondamentale. Ha sempre apprezzato il testo sin dalla sua prima stesura.
Ci siamo confrontati a lungo per trovare soluzioni ai nostri dubbi. Poi finalmente ci siamo sbloccati e abbiamo potuto dare il via alle riprese”.
Oltre alla Indigo film (la casa di produzione di Sorrentino), il film è prodotto dalla Bronx Film di Gaetano di Vaio con il quale collabori da sempre.
“Con Gaetano c’è un sodalizio che va avanti da anni, dal mio primo film Là-bas-Educazione criminale. Ma abbiamo anche scritto un romanzo a quattro mani nel 2013 edito da Einaudi. Ci siamo tolti qualche soddisfazione, ma vogliamo sempre crescere.”.
Non ci resta che lasciar concludere le riprese. Ci vediamo al cinema!
Giuseppe Porcelli
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