UN NATALE NORMALE
Paura e voglia di normalità si fondono in questo Natale. La voglia di festeggiare, di trascorrere più tempo con parenti e amici, di scambiarsi classici doni insieme agli auguri. Tutti gesti normali, ai quali siamo sempre stati abituati, che l’emergenza Covid ci ha rubato per un anno. I rischi ci sono anche quest’anno, abbiamo alzato le difese, abbiamo provato a reagire, ma il virus è ancora presente e pericoloso e ne risente anche il commercio. Il Natale è, da sempre, un momento di recupero delle perdite o di incremento dei guadagni, grazie all’incremento delle spese dei cittadini. Ci sono tante aspettative che non devono essere disattese.
La politica prova a sviluppare manovre di sostegno, ma con difficoltà. Alcune volte bastano delle piccolezze per dare fiato ad un settore in ginocchio che si è dovuto mettere da parte per lasciar posto al food&beverage. Un comparto che sta fagocitando tutto, comprese le strade. Ma sembra l’unica via produttiva per un tessuto imprenditoriale che boccheggia. Un caffè o un aperitivo lo prendono tutti. È quello il settore da sfruttare. Ma va regolamentato.
L’emergenza covid ha permesso di allargare a dismisura l’occupazione suolo. In una fase di ripresa il provvedimento è apparso ragionevole…ma cosa ci attenderà quando finalmente saremo tornati alla normalità o quando le strade saranno affollate ad esempio per il Natale? Via Luca Giordano e via Scarlatti rischiano di diventare una nuova San Gregorio Armeno, ma senza avere gli artigiani…Forse già oggi è il momento di pensare al domani, al ripristino di una condizione di normalità che possa favorire sia il commercio del quartiere che coloro che hanno investito in bar e ristoranti e meritano di poter tornare a lavorare, anche al coperto, con tutte le tutele del caso.
Giuseppe Porcelli
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