Mobilità sostenibile: arrivano le biciclette elettriche
Sarà capitato un po’ a tutti, negli ultimi giorni, di vedere delle macchie rosse sgargianti con due ruote, sparpagliate per tutta la città, posizionate in luoghi strategici. Sono le bici elettriche della azienda “Lime” che, dopo i monopattini, si inseriscono nel solco dello sviluppo della “micro-mobilità”.
Lo spirito è quello di incentivare una mobilità sostenibile che, però, deve affrontare non pochi problemi legati al periodo. Le bici, infatti, vengono regolarmente sanificate e manutenute, soprattutto quando vengono posizionate o ritirate, attraverso apposite cargo-bike. Per utilizzare le bici elettriche, gli utenti devono scaricare l’app, registrare una modalità di pagamento, individuare la disponibilità sulla mappa, scansionare il codice QR e sbloccare il mezzo con un tasto. Lo sblocco costa un euro, mentre per ogni minuto di percorrenza si pagano € 0,23. I primi 10’ sono in omaggio. Arrivati a destinazione, è bene ricordarsi di dare l’ordine di terminare la corsa sull’app, altrimenti potrebbero essere caricati costi inaspettati.
Conclusa la corsa è la stessa app a dare istruzioni per terminare il noleggio e parcheggiare il veicolo. A tal proposito, va detto che, a differenza dei monopattini, le regole per la riconsegna del veicolo sono più restrittive: non è consentito lasciarle ovunque nel quartiere: al Vomero, per esempio, i luoghi di prelievo e riconsegna sono essenzialmente situati in prossimità dei mezzi di trasporto pubblico (funicolari e fermate della metropolitana) così da stimolare l’intermodalità del trasporto ecosostenibile. Se si parcheggia al di fuori delle aree indicate, si paga una sorta di penale.
La velocità massima consentita è 25 km/h, ridotta a 6 km/h nelle aree pedonali. È vietato trasportare altre persone o oggetti. Alla guida, le bici Lime si mostrano un po’ ingombranti, ma agili e stabili, anche perché utilizzano pneumatici da mountain bike. Piccolo neo: non vi sono controlli separati per l’aiuto alla pedalata e le marce: è unicamente possibile cambiare le tre marce e, automaticamente, la propulsione del motore aumenta o si riduce.
Per un utilizzo corretto va sottolineato che sebbene sia stato di recente introdotto l’uso del casco per i monopattini condotti da minorenni, per le e-bikes manca ancora una norma specifica. In più, le e-bikes possono circolare anche nelle aree interdette alla circolazione automobilistica o a traffico limitato, salvo quelle pochissime aree pedonali (di solito ad elevato transito turistico) dov’è interdetta anche la circolazione anche ai veicoli a pedale. Ed allora…Gambe in spalla e a pedalare, con l’aiutino del motore elettrico, ma senza dimenticare che siamo a Napoli, e bisogna prestare la massima attenzione a buche stradali, basoli instabili e sampietrini divelti, perché per le sue esili caratteristiche meccaniche, la bici, in caso di incidente, protegge di meno e non è meno pericolosa di qualsiasi altro veicolo a motore.
Marcello Ricciardi
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