Metro, aperta la stazione Municipio il porto è più vicino
D’ora in poi sarà più facile raggiungere il porto di Napoli per i vomeresi e per i turisti che alloggeranno nella zona collinare di Napoli. Infatti, a maggio è stata inaugurata la fermata di piazza Municipio della metropolitana cittadina, che in pochi minuti permette a chiunque di recarsi da piazza Vanvitelli, piazza Quattro Giornate o piazza Medaglie d’oro in piazza Municipio. Ma andiamo con ordine. Alla Metropolitana di Napoli è stata affidata la Concessione per la progettazione e realizzazione della metropolitana cittadina Linea “1”. Tale Linea “1” ha assunto un ruolo di asse portante dell’anello integrato del trasporto pubblico a servizio dell’area metropolitana di Napoli grazie alle numerose interconnessioni con i sistemi ferroviari esistenti, agli ampi parcheggi di interscambio e soprattutto al le connessioni con le “nuove porte della città” (porto, stazione ferroviaria e aeroporto). Quattordici grandi progettisti sono stati chiamati per la progettazione delle stazioni e dell’impianto urbanistico circostante realizzando, così una rete metropolitana con 17 stazioni già realizzate, 2 in corso di completamento e 4 di prossimo inizio lavori. L’esecuzione della tratta Vanvitelli-Garibaldi, quella che ormai tutto il mondo contraddistingue come la “Metropolitana dell’Arte” con la presenza di circa 80 artisti e 160 opere, è stata “banco di prova” di questo nuovo approccio progettuale che tende a creare un legame sempre più stretto tra la stazione e il territorio interessato da contesti di grande valore storico, archeologico ed urbanistico. Questa grande opera è nata per risolvere alla radice le problematiche della mobilità cittadina all’interno di un tessuto urbano vetusto e complesso, con una situazione idrogeologica difficile e alla presenza di numerosi e vasti ritrovamenti archeologici che, proprio nella stazione Municipio, ha evidenziato la sua massima complessità.
Ma veniamo al progetto. La stazione Municipio, progettata dagli architetti portoghesi Àlvaro Siza Viera ed Edoardo Souto de Moura, affronta la tematica difficile del recupero della storia cittadina attraverso i ritrovamenti archeologici, risolvendo al contempo la necessità della creazione dei nodi di interscambio tra linee metropolitane, linee marittime e d’ingresso alla città. Il progetto architettonico della stazione, prevede un interscambio tra la Linea “1” e la Linea “6” che persegue lo scopo di conservare la continuità spaziale e visiva tra la piazza, la collina di S. Elmo e la stazione marittima nel rispetto della iconografia storica. All’interno della stazione gli architetti recuperano le rovine delle fortificazione aragonese, inserendole nel contesto degli spazi dell’architettura del mezzanino di stazione, creando una zona di interscambio con la linea 6 e progettando un ampio corridoio parallelo adibito a futuro spazio museale per l’esposizione dei reperti recuperati durante il corso degli scavi archeologici effettuati nell’area della stazione stessa. Il tema dell’inserimento delle preesistenze archeologiche recuperate al’interno e all’esterno dell’architettura di stazione è elemento conduttore del progetto e parte integrante e strutturale della stazione. Le finiture architettoniche rispondono alla logica propria della cifra stilistica degli autori del progetto: pavimenti interni ed esterni in pietra lavica naturale, pareti in mattoni, superfici intonacate rispondono nella loro maestosità e nella loro semplice geometria alla lezione dei grandi maestri del movimento moderno che vengono rielaborati in una sorta di nuovo lessico architettonico. All’esterno la piazza viene reinterpretata su due livelli: un livello esterno pedonalizzato, nel cui centro la lunga asola contornata da alberi, attraversa tutta la piazza portando la luce naturale all’interno del corridoio sotterraneo che collega il mezzanino della stazione all’area portuale. La valorizzazione dell’asse visivo tra stazione marittima, palazzo municipale e collina di Castel Sant’Elmo grazie alla presenza dell’asola lineare e al doppio filare di alberi, concorre al mantenimento dell’immagine storica del sito che, dalla tavola Strozzi fino alle magnifiche vedute del settecento e del tardo ottocento, ha contrassegnato l’iconografia urbana di quest’area. In quest’ambito è stato assegnato all’artista Michal Rovner, al fine di assicurare una maggiore fruibilità degli spazi di stazione, personalità di spicco nel panorama artistico internazionale, la ideazione, progettazione di una grande opera artistica consistente in un sistema di videoinstallazione e la relativa finitura ad “affresco” della grande parete posta al piano mezzanino di fronte al basamento della cosiddetta “Torre dell’Incoronata”. L’artista Michal Rovner attualmente è presente con le sue opere nei maggiori musei di arte contemporanea del mondo. Nell’opera “Passages (Napoli) 2014” scelta per la stazione Municipio, approfondisce il tema della stratificazione storico-archeologica e del contesto territoriale della città di Napoli. L’artista attraverso l’inserimento di molteplici figure in movimento, introduce la quarta dimensione del “tempo” in sintonia con il flusso inarrestabile dell’utenza che anima questo importante nodo metropolitano. L’apertura della stazione coincide con la decisione di posizionare al centro di piazza Municipio la storica Fontana del Nettuno, prima parcheggiata in via Medina. Si tratta di un’opera di particolari caratteristiche di qualità è stata più volte riposizionata nell’ambito dello sviluppo edilizio napoletano. Commissionata dal vicerè Enrico Gùzman, conte di Olivares (1595-99) , fu terminata nel 1602 sotto il governo del vicerè Conte di Lemos. Fu fatta erigere nei pressi dell’ Arsenale, costruito nel 1575-77 dall’architetto Vincenzo Casali sulla spiaggia di Santa Lucia, presso la torre di San Vincenzo. Nel corso dei secoli ebbe importanti modifiche subendo danneggiamenti ed anche furti, fu più volte restaurata. Nel progetto per la realizzazione delle stazioni Linea 1 e Linea 6 di piazza Municipio e della nuova sistemazione di tutta l’area, l’architetto portoghese Alvaro Siza ha previsto la nuova posizione della fontana al centro della piazza, sotto il palazzo San Giacomo dandole nuovamente la centralità che meritava. Nell’aprile del 2014 è Iniziata sistematicamente la demolizione e spostamento della fontana da via Medina alla sua nuova collocazione sita di fronte palazzo San Giacomo. Lo spostamento ha comportato anche il riallestimento dei locali tecnici e di tutta la parte impiantistica della fontana. Una particolare attenzione è stata posta proprio a ricreare quegli “scherzi d’acqua” che dovevano caratterizzare la fontana del Nettuno sin dall’epoca della sua creazione. Per la realizzazione dei locali tecnici e delle opere di fondazione della fontana è stato eseguito uno scavo archeologico sotto il controllo della Soprintendenza Archeologica di Napoli che ha curato anche il restauro degli elementi più architettonici più significativi.
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.